Home | Interno | Ambiente | Convegno sull’Adige: «Fondamentale coinvolgere la popolazione»

Convegno sull’Adige: «Fondamentale coinvolgere la popolazione»

Prese in esame tematiche come la progettazione e pianificazione delle zone di pericolo, la protezione dalle piene ed i molteplici aspetti economici

L´Adige definisce e caratterizza la più ampia vallata dell´Alto Adige: la Val d´Adige e la Bassa Atesina. Centri abitati, zone produttive, autostrada, linea ferroviaria, frutteti e piste ciclabili sono le infrastrutture attorno al fiume, che viene utilizzato come parco divertimenti dalle persone che praticano sport e che cercano spazi ricreativi, ed offre uno spazio vitale a molti animali e tipi di piante.
Il fatto che l'Adige possa però anche diventare pericoloso ed arrecare enormi danni  lo testimoniano le piene del passato.
I temi dell´odierno convegno sull´Adige presso la Libera Università di Bolzano, organizzato dalla Ripartizione provinciale Opere Idrauliche unitamente alla Libera Università di Bolzano, sono stati la protezione dalle piene, il management idrologico, il management delle aree fluviali, gli aspetti economici ed ecologici, il tempo libero e la ricreazione, come pure la storia dell´Adige, con uno sguardo oltre i confini provinciali.
L´assessore provinciale alla Protezione civile, Arnold Schuler, nel suo intervento di questa mattina ha dichiarato «L'alto numero degli iscritti testimonia il fatto che siamo sulla strada giusta. Soprattutto temi quali protezione dalle piene e pianificazione delle zone di pericolo sono molto attuali, anche a causa dei recenti eventi atmosferici».
 
Da quando - nel dicembre 1999 - la ripartizione provinciale Opere Idrauliche ha assunto dallo Stato le competenze per il fiume Adige in Alto Adige, è stato creato un sistema di management per il fiume Adige.
«Management dell´Adige significa studiare in maniera complessiva il bacino fluviale» ha spiegato Rudolf Pollinger, direttore della Ripartizione provinciale Opere Idrauliche ed ha richiamato l'attenzione sul fatto che lo sviluppo economico e sociale del territorio deve essere armonizzato tra gli aspetti ecologici e paesaggistici ed il rischio di piena.
«I grandi eventi di piena verificatisi negli ultimi anni nelle regioni confinanti, hanno dimostrato la necessità assoluta di un controllo dello sviluppo urbanistico nelle aree potenzialmente sondabili.»
Attualmente in Alto Adige ciò avviene con l´elaborazione dei piani delle zone di pericolo.
Importante a questo riguardo è anche il coinvolgimento dei cittadini, che in futuro dovranno assumersi la loro parte di responsabilità nella progettazione e costruzione di infrastrutture nelle zone potenzialmente a rischio esondazione.
Al termine del convegno verrà presentata la nuova edizione del volume «Storia del fiume Adige» di Kurt Werth.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande