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Terzo trimestre 2014: affievoliti i segnali di «cauta» ripresa

La situazione economica in Trentino rimane di sostanziale stagnazione

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I risultati emersi dall’indagine sulla congiuntura per il terzo trimestre dell’anno evidenziano una situazione di sostanziale stagnazione sul piano dei risultati economici delle imprese.
I timidi segnali di ripresa emersi nei trimestri precedenti sembrano ora affievolirsi e anche le prospettive per i prossimi mesi, così come emerge dal dato sugli ordinativi e dai giudizi espressi dagli imprenditori, non lasciano presupporre cambiamenti di tendenza significativi.
Tuttavia è opportuno sottolineare che, anche in questo trimestre, i dati complessivi sono il risultato di dinamiche settoriali e per classi dimensionali delle imprese molto difformi.
In particolare, sono soprattutto il settore manifatturiero e le imprese di più grande dimensione ad evidenziare un andamento economico chiaramente positivo.
La situazione presso le imprese più piccole risulta invece decisamente negativa così come presso alcuni settori economici, in particolare quelli meno aperti al commercio internazionale.
Qualche debolissimo segnale di ripresa si rileva dall’analisi della situazione occupazionale. Il dato complessivo leggermente in aumento è però determinato da alcune variazioni positive di una certa rilevanza che si manifestano presso poche imprese di medio-grande dimensione, mentre le medie e soprattutto le piccole e micro imprese evidenziano un calo delle unità lavorative.
 

 
Il quadro generale rispecchia la situazione oggettiva del momento.
Il Trentino rimane un’area microeconomica, per cui ogni variazione incide sulle rilevazioni statistiche più di quello che vorrebbe.
Risente in primis dell’andamento del resto del paese e, quindi, delle crisi internazionali.
L’embargo alla Russia, che ha rivolto il proprio mercato alla Turchia, fa calare di non poco le esportazioni già timide del Trentino.
Per fortuna il vino trentino resta vino trentino, ma il resto ha trovato altre vie pericolose per l’economia italiana.
La notizia per cui Puntin sarebbe intenzionato a deviare il gasdotto, appunto, alla Turchia, ha fatto crollare i titoli europei legati ai prodotti petroliferi.
 
 Economia mondiale e area euro
Il rallentamento del ciclo internazionale, evidenziatosi nel corso dell’estate a seguito della decelerazione dei paesi emergenti e delle nuove difficoltà nell’area euro, ha spinto il FMI a una revisione al ribasso, rispetto alle previsioni di primavera, della crescita del prodotto mondiale di quattro decimi di punto per l’anno corrente (da +3,7% a +3,3%).
Il minor apporto dei paesi emergenti al ciclo internazionale, unitamente alle difficoltà dei paesi avanzati, determinerà un effetto di contenimento sui volumi di scambi mondiali.
La crescita del commercio internazionale, in forte rallentamento nel corso dei primi due trimestri dell’anno (rispettivamente +2,9% e +2,5% l’aumento tendenziale dei volumi, in caduta dal 3,9% dell’ultimo trimestre 2013) si attesterà per il 2014 intorno al 3% . 
 

 
Il rafforzamento della valuta statunitense e il mancato taglio della produzione dei paesi OPEC hanno accentuato la caduta dei prezzi del petrolio, in atto dall’inizio di giugno.
All’interno dell’area Euro, alla generalizzata debolezza dei consumi delle famiglie e degli investimenti registrata nella prima metà dell’anno, nel terzo trimestre ha fatto seguito un ulteriore rallentamento che ha coinvolto anche l’economia tedesca.
Per i prossimi mesi, dato il permanere di condizioni negative del mercato del lavoro, le prospettive per i consumi privati rimangono modeste; i bassi livelli di inflazione manterranno elevato il costo reale del credito per le imprese costituendo una ulteriore difficoltà alla ripartenza degli investimenti mentre le esportazioni, favorite dal deprezzamento dell’euro, continuano a fornire un contributo positivo (ma limitato) alla crescita. Alla luce di queste tendenze la crescita economica dell’area Euro si attesterà nel 2014 sullo 0,8%.
Negli Stati Uniti, dopo la contrazione nel primo trimestre, la ripresa degli investimenti e dei consumi si è riflessa in un forte incremento del PIL sia nel secondo che nel terzo trimestre (la variazione tendenziale è stata pari rispettivamente al 2,6% e 2,3%). I miglioramenti nel mercato del lavoro e il buon andamento dei principali indicatori prefigurano un andamento positivo anche per il resto dell’anno.
Rispetto alle tendenze evidenziate nelle previsioni rilasciate in primavera, il rallentamento delle economie emergenti è proseguito oltre le aspettative. Potendo contare su un solido apporto da parte delle componenti interne di domanda, la Cina sta mantenendo tassi di espansione economica elevati anche se caratterizzati da ritmi meno impetuosi rispetto agli anni pre-crisi.
India e Messico hanno superato la fase di significativa contrazione del 2013 principalmente a seguito di un aumento della spesa pubblica. Un terzo gruppo di paesi, infine, presenta maggiori difficoltà, evidenziando una fase ciclica in forte rallentamento (Turchia), in stagnazione (Brasile e Russia) o in recessione (Argentina).
 
 
 
 Il quadro generale  
Nel terzo trimestre 2014 il fatturato complessivo dei settori oggetto d’indagine è aumentato dello 0,1% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. La debole fase di ripresa iniziata da circa un anno mostra, quindi, dei segnali di indebolimento.
La domanda locale riprende ad evidenziare decisi segnali di difficoltà, diminuendo su base annua del 3,5%, mentre la domanda nazionale, sostenuta però dai buoni risultati di poche imprese di medio-grande dimensione, va in controtendenza (+3,9%). Le esportazioni pur continuando a far rilevare segnali positivi, si caratterizzano in questo trimestre per un rallentamento dei propri ritmi di crescita (+2,8%).
Le sole imprese che mostrano una variazione di fatturato positiva (+1,6%) sono quelle di più grande dimensione, con oltre 50 addetti. Le imprese delle classi intermedie, con 11-20 addetti e con 21-50 addetti evidenziano delle diminuzioni nell’ordine del 3%, mentre le imprese più piccole si caratterizzano per delle variazioni decisamente negative.
L’occupazione nel trimestre fa rilevare una debole variazione positiva (+0,4%), determinata quasi esclusivamente dalla crescita occupazionale presso le imprese di più grande dimensione, con oltre 50 addetti, mentre le medie e soprattutto le piccole e micro imprese si connotano per variazioni degli addetti di segno negativo.
La situazione occupazionale permane alquanto grave presso i settori dell’estrattivo e delle costruzioni, che registrano cali occupazionali nell’ordine del 3,5%. Le ore lavorate risultano, nel trimestre, in lieve diminuzione (-0,4%).
 
Dinamica di fatturato e occupazione su base annua. 
 
  
Dinamica delle componenti licale, nazionale ed estera del fatturato. 

 
 Industria manifatturiera
Il comparto manifatturiero industriale mostra anche in questo trimestre un aumento del fatturato su base tendenziale (+3,7%) e consolida quindi il recupero già evidenziato nei periodi precedenti.
Il settore è quello che realizza le performance migliori tra quelli esaminati nell’indagine, grazie al costante buon andamento della domanda estera e, più recentemente, ad una ripresa della domanda interna soprattutto in ambito locale.
La variazione occupazionale tendenziale mostra per il secondo trimestre consecutivo un valore leggermente negativo (-0,2%). L’andamento degli ordinativi continua ad essere, invece, particolarmente favorevole (+8,1%), lasciando ipotizzare un ulteriore consolidamento dell’attività industriale nella parte finale dell’anno. Le imprese che evidenziano un andamento decisamente positivo sono quelle che operano nel settore della chimica-gomma-plastica e nel tessile-vestiario.
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, occupazione e ordini.

 
 Artigianato
Il settore dell’artigianato manifatturiero e dei servizi presenta in questo terzo trimestre dei risultati
soddisfacenti, con il fatturato che aumenta su base annua dell’1,8% e l’occupazione che risulta
sostanzialmente stagnante (-0,1%).Va sottolineato, tuttavia, che il buon andamento sul piano dei
risultati economici è determinato prevalentemente dai risultati delle imprese di più grande dimensione,
mentre le imprese più piccole risultano in sofferenza.
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, valore della produzione e occupazione.
 
  
 Estrattive
Il risultati evidenziati dal settore estrattivo sono, anche in questo trimestre, decisamente negativi. Il fatturato diminuisce su base annua del 9,1%, con la domanda interna che continua a caratterizzarsi per pesanti contrazioni, mentre quella estera mostra dei segnali di ripresa, che però non sono sufficienti a controbilanciare i risultati negativi delle vendite sul territorio nazionale. Anche l’occupazione continua a ridimensionarsi, evidenziando una riduzione del 3,5% rispetto allo stesso trimestre del 2013.
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, valore della produzione e occupazione.

 
 
 Costruzioni
Il comparto edile conferma la sua permanenza in una fase di crisi strutturale, evidenziando una riduzione del fatturato rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno del 5,3%.
Gli unici segnali positivi vengono dai risultati ottenuti dalle vendite in Italia, ma fuori provincia, che si caratterizzano per degli aumenti su base tendenziale piuttosto sostenuti, realizzati peraltro da un ristretto numero di imprese di medio-grande dimensione. L’occupazione, al pari dei risultati economici, si caratterizza per un andamento decisamente negativo (-3,5% la variazione tendenziale).
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, valore della produzione e occupazione.

 
 Distribuzione all’ingrosso e al dettaglio
In questo trimestre i settori del commercio all’ingrosso e del commercio al dettaglio si connotano per una dinamica congiunturale simile, sul piano dei risultati economici. La variazione tendenziale dei ricavi è per entrambi, infatti, leggermente negativa (-1,3% per l’ingrosso; -1,2% per il minuto). Il commercio al dettaglio risente dell’andamento negativo della domanda locale, mentre il commercio all’ingrosso si caratterizza per dei risultati positivi del fatturato realizzato dal comparto alimentare (+4,1%), che sono però controbilanciati dall’andamento negativo del fatturato dell’ingrosso non alimentare (-5,5%).
L’occupazione presenta un andamento leggermente negativo nel settore del commercio al minuto (-0,9%), mentre nel commercio all’ingrosso si rileva una variazione positiva sostenuta (+4,6%), da ritenersi però di natura transitoria e legata a fenomeni stagionali.
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, occupazione e rimanenze totali.

 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, occupazione e rimanenze totali.

 
 Autotrasporto merci
Il settore dell’autotrasporto merci evidenzia sul piano dell’evoluzione del fatturato una variazione decisamente negativa (-7,0%) determinata da una contrazione dei traffici sul territorio nazionale e, soprattutto, all’estero. Tiene invece il fatturato realizzato in ambito locale. In contrazione risulta anche l’occupazione che diminuisce su base annua dell’1,3%.
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, valore della produzione e occupazione.
 
 
 Servizi alle imprese e terziario avanzato
Il settore dei servizi alle imprese e del terziario avanzato, dopo alcuni trimestri in cui aveva evidenziato risultati economici decisamente positivi, si caratterizza in questo terzo trimestre 2014 per una marcata riduzione su base tendenziale del fatturato (-6,5%). Va, tuttavia, considerato che il comparto ha spesso mostrato sensibili oscillazioni nell’andamento dei ricavi delle vendite ed è quindi opportuno attendere i risultati delle prossime rilevazioni per comprendere se vi sia un effettivo cambiamento di tendenza in senso negativo oppure se si tratti di un fenomeno transitorio. L’occupazione, invece, continua a mostrare segnali positivi e cresce in maniera decisa (+4,5%), confermando la dinamica dei mesi precedenti.
 
Andamento della variazione tendenziale di fatturato, valore della produzione e occupazione.

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