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Gli eclettici Ballet Black, ovvero il «diamante nero d’Europa»

va in scena al Teatro Sociale con un trittico firmato Lawrance, Marney e Pita

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Nati nel 2001 a Londra, i Ballet Black ormai fanno più notizia per la qualità dei lavori proposti che per la mission con cui sono nati, per altro mai persa di vista: valorizzare talenti di colore e asiatici nell’ambito della danza e del balletto.
L’idea di una compagnia «diamante nero» è venuta a Cassa Pancho, ex ballerina di origini miste (Trinidad and Tobago e British) che, coadiuvata dal maître de ballet Denzil Bailey (uno dei primi ballerini di colore dell’English National Ballet), ha scelto di condurre alla strada del professionismo talenti che altrimenti sarebbero rimasti esclusi dall’ambito accademico.
Supportata sin dalle origini da molti artisti di fama come Deborah Bull - Prima ballerina del Royal Ballet e direttore creativo del ROH2 - che sostenne Pancho aprendole nel fine settimana le sale della prestigiosa Royal Opera House per le lezioni e le prove, la compagnia ha iniziato a crescere e a farsi conoscere anche fuori dal Regno Unito.
Con trenta titoli in repertorio firmati tra gli altri da Shobana Jeyasingh, Richard Alston, Henri Oguike, Liam Scarlett, Will Tuckett, Javier de Frutos e Arthur Pita, il carnet de bal dei Ballet Black incontra le punte e il virtuosismo, l’hip hop e il modern, la danza astratta e narrativa, il rigore e lo humor.
Il trittico scelto per la prima apparizione a Trento è la novità 2014 della compagnia che ha debuttato al Limbury Studio Theatre di Londra il 26 febbraio scorso.

Il trittico porta la firma di due autori già frequentati dalla compagnia, Martin Lawrance e Christopher Marney, e di Arthur Pita alla sua prima creazione per il Ballet Black. 
Apre la serata Limbo, terzo titolo che Martin Lawrance crea per i BB dopo Pendulum (2009) e Captured (2012), un trio astratto sulla Sonata per viola n.1, op.11 di Paul Hindemith.
Un’infernale luce rossa e una super-amplificata musica rendono questo Limbo un luogo di sopravvivenza più vicina agli inferi che alla pace.
Segue il quartetto Two of a kind, che in realtà, come ricorda il titolo, è un doppio duetto, firmato da Christopher Marney, ballerino della compagnia di Matthew Bourne con spiccata vena coreografica, creato su Souvenir de Florence di Čaikovskij e Pavane pour une infante défunte di Ravel.
Finale shakespeariano con la divertente versione del Sogno di una notte di mezza estate che Arthur Pita ha ideato per i talenti dell’ensemble.
Si intitola A Dream Within a Midsummer’s Night Dream il seducente sogno d’amore attraverso la foresta dove il dispettoso Puck porta il re degli elfi Oberon e la regina delle fate Titania, insieme alle altre coppie di amanti, a far follie.
 
 Foyer della danza: Il balletto non è solo blanc
In occasione dell’arrivo a Trento della Compagnia Ballet Black, Paola Carlucci docente di Storia della Danza, terrà un incontro all’interno dei Foyer della Danza dal titolo Il balletto non è solo blanc presso la Sala Medievale del Teatro Sociale giovedì 18 dicembre alle ore 17.30.
Il balletto classico celebra candide ballerine e cigni bianchi: è un mondo dove le danzatrici si cospargono di polvere bianca per esaltare il carattere etereo dell'illusione che rappresentano e dove spesso coloro che hanno la pelle scura non si sentono sempre accolti.
In reazione a questo, una giovane danzatrice anglo-caraibica, Cassa Pancho - uscita dalla Royal Academy of Dance di Londra - ha deciso di fondare, nel 2001, una compagnia formata da soli danzatori e danzatrici di discendenza africana e asiatica: la compagnia prenderà il nome quindi di Ballet Black.
Il successo di questa formazione ha stupito la sua stessa creatrice e la Ballet Black è diventata una realtà importante nel panorama del balletto classico britannico.
Durante il prossimo Foyer della Danza si ripercorrerà la storia di questa peculiare compagnia oltre a presentare il ricco e variegato programma della serata che vedrà in scena tre lavori molto diversi creati da tre interessanti coreografi: il portoghese Arthur Pita e gli inglesi Christopher Marney e Martin Lawrance.
I Foyer della Danza sono ad ingresso libero.

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