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L’azienda Sanitaria costa ai Trentini 3 milioni al giorno

Lo ha detto il direttore generale dell'Azienda, Luciano Flor, nel discorso di fine anno, ricordando che «le disponibilità calano, la spesa cresce»

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Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Flor, ha parlato ai collaboratori e ai giornalisti per fare gli auguri di Natale.
Più che di un felice Natale, Luciano Flor si è soffermato sugli auguri dell’anno nuovo, augurandosi che il 2015 sia un anno davvero felice.
«È da due anni che le disponibilità calano, – ha detto Flor – mentre la spesa sanitaria continua ad aumentare.»
Per questo ha chiesto a tutti uno sforzo maggiore, affinché si possa ottimizzare ancora la macchina della sanità pubblica.
E ha invitato i giornalisti a non enfatizzare troppo gli «errori».
«Inevitabile sbagliare ogni tanto – ha detto, – ma cerchiamo di evitare che la fiducia del cittadino venga meno. Piccole e sporadiche disfunzioni non possono, non devono, offuscare le attività positive che sono la stragrande maggioranza della nostra attività aziendale.»
 
Tra le eccellenze che il Trentino è riuscito a mettere in campo, ha ricordato Flor, la Protonterpaia.
Sta funzionando e sono già stati sottoposti a cure specifiche sei pazienti, dei quali uno veneto, uno bolzanino e quattro trentini.
Ma l’aspetto più importante della protonterapia è l’interesse che ha suscitato presso altre aziende sanitarie, come quella del Veneto, «che non si limita a un raccordo finanziario, – ha precisato, – ma proprio per trovare un’interazione combinata delle rispettive esperienze e professionalità.»
A tempo pieno, il centro di Protonterapia può fornire 700 applicazioni all’anno.
I risultati sono tecnicamente riusciti a perfezione. Per valutare la reale efficacia e scrivere pagine di protocollo sarà invece necessario più tempo per studiare le casistiche e tracciare uno storico.
 
Per quanto riguarda gli ospedali periferici, Flor ha spiegato che il problema sta nel trovare l’equilibrio tra le necessità di urgenza e le capacità operative delle singole strutture.
«Una sala operatoria deve essere sempre in funzione e i medici devono sempre essere sul posto, promti, – ha detto. – Se c’è un’emergenza non si devono trasferire i pazienti in pochi munuti e poi perdere tempo prezioso per preparare la sala e richiamare i medici.»
«Un tempo la kemio terapia – ha ricordato Flor per fare un esempio, – la si faceva solo a Trento. Ora è disponibile in tutti gli ospedali sul territorio.
«Viceversa, le specializzazioni ad alta professionalità devono essere disponibili nell’ospedale di riferimento.»
Quanto al Nuovo Ospedale Trentino, Flor ha detto che «è necessario averlo al più presto».
«Il Santa Chiara ha sempre più bisogno di manutenzione. La si fa sempre e nel migliore dei modi, ma sono tutti soldi che non sarebbero spesi se ci fosse la nuova struttura.»

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