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La «diserzione di massa» dei vigili urbani di Roma a Capodanno

Napolitano aveva appena detto «Ciascuno faccia la sua parte al meglio» e questa è stata la risposta di coloro che dovrebbero tutelare gli interessi della Capitale

Non è la prima volta che accade qualcosa di così eclatante e vergognoso. Qualche anno fa il personale di volo dell’Alitalia era stato precettato per far riprendere il pubblico servizio e qualcosa come 2.500 dipendenti non andarono a lavorare presentando un certificato medico.
Fu un doppio scandalo: da una parte l’improbabile epidemia di massa e dall’altra la complicità dei medici di base.
Tutto però finì lì e a pagare il disastro furono solo i passeggeri e i contribuenti.
 
Adesso ci risiamo con questo analogo episodio dei vigili urbani di Roma, che a capodanno si sono ammalati per l’83,5 percento.
Stavolta però lo scandalo è stato triplo: i vigili urbani, i medici di base e… i sindacati. Sì, perché questi ultimi hanno provato in qualche modo, se non a giustificare il fenomeno, a difendere la categoria.
Noi sappiamo che tra gli 835 malati (ottocentotrentacinque su mille) c’era di sicuro qualcuno che stava male davvero, ma di fronte a un fenomeno come questo l’unica cosa da fare era stare zitti.
Rinviare qualsiasi dibattito a tempi migliori sarebbe stata la cosa più sensata. Ma evidentemente non si può parlare di buonsenso di fronte a questa incoscienza di massa.
Anche i medici avrebbero fatto bene a starsene zitti. Proporre visite fiscali di massa significa due cose: non essere sicuri del proprio lavoro e raddoppiare la spesa pubblica.
 
Al fenomeno dei vigili urbani vanno aggiunti anche gli autisti dei mezzi pubblici che hanno imitato i vigili urbani, anche se in misura minore (presenti solo 7 autisti di metropolitane su 24). Ci si può immaginare i problemi causati ai cittadini.
Ma soprattutto ci è davvero difficile a questo punto pensare che l’enorme debito pubblico della Capitale non sia in qualche modo collegabile al cattivo funzionamento delle coscienze dei 50.000 dipendenti del comune di Roma.
Se si pensa che poco prima della «diserzione di massa», alle 20.30, il Presidente della Repubblica aveva pronunciato il discorso di fine anno facendo appello alla gente perbene affinché si impegnasse a «fare ciascuno la propria parte al meglio», si può commentare che il Paese si divide effettivamente un due categorie.
Una cosa può essere considerata positivamente. Il fenomeno è stato così eclatante che qualsiasi iniziativa voglia prendere ora il parlamento per impedire che si ripetano sconci del genere, sarà accolta favorevolmente dalla gente.
 
GdM

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