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Imposta di soggiorno in Trentino: si parte il 1° novembre

Firmata oggi l'intesa tra l'assessore Michele Dallapiccola e i presidenti di Associazione albergatori e Unione albergatori

L’assessore al turismo Michele Dallapiccola ha espresso la propria soddisfazione dopo la firma del protocollo d'intesa tra Provincia, Associazione Albergatori ed Imprese turistiche della provincia di Trento e Unione Albergatori del Trentino.
Al centro dell'accordo, firmato oggi pomeriggio presso la Camera di Commercio di Trento da Dallapiccola e dai presidenti delle due associazioni, Luca Libardi e Gianni Bort, il via libera all'introduzione dell'imposta di soggiorno a partire dall'1 novembre prossimo.
 
La legge finanziaria per il 2015 prevedeva l'applicazione della tassa a partire dal 1° maggio, ma l'accordo prevede innanzitutto la modifica di tale previsione normativa, posticipando appunto ad inizio novembre, periodo turistico «tranquillo», la sua entrata in vigore: a tal fine l'assessore Dallapiccola ha preannunciato che porterà tale proposta alla conoscenza della prossima riunione di Giunta con richiesta di approvazione da parte del Consiglio provinciale.
Non solo gli esercizi alberghieri sono chiamati a farsi carico di chiedere il pagamento di tale imposta ai propri clienti: anche gli alloggi turistici concessi in locazione in forma non imprenditoriale saranno soggetti all'applicazione dell'imposta nelle modalità che saranno decise dopo aver acquisito una più approfondita conoscenza sul loro utilizzo nelle varie aree turistiche della provincia.
 
Consenso tra Provincia e associazioni di categoria anche sul «metodo» del confronto, con l'impegno a dare nuovo impulso all'attività del cosiddetto «tavolo azzurro» (il gruppo di lavoro istituito tra Provincia, Trentino Marketing, associazioni di categoria, Proloco e Coordinamento della promozione), e sulla necessità di addivenire alla definizione del regolamento attuativo che disciplina la frazionabilità degli alberghi, nonché a procedere con l'estensione della copertura a banda larga nei rifugi alpini ed escursionistici attualmente non raggiunti.
Infine l'impegno ad approfondire ulteriormente la fattibilità dell'ipotesi di istituire un Fondo immobiliare e di un provvedimento per la «rottamazione» degli alberghi che consenta la trasformazione della destinazione d'uso per quelle strutture che non hanno prospettiva di continuità aziendale.

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