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L’impietoso commento di Bruno Tessadri (Unione Vallagarina)

«Centri commerciali a Serravalle all’Adige e ad Avio, la mazzata finale ai centri storici»

Non è vero che concedere l’apertura di nuovi centri commerciali in Trentino, come quelli di Serravalle all’Adige ed Avio inseriti nel «piano stralcio del settore commerciale» della Comunità della Vallagarina, sia una misura efficace per contrastare la concorrenza dei grandi centri commerciali del Veneto, in particolare di Affi.
Il nostro recente studio sul commercio in Vallagarina dimostra che la concorrenza ai piccoli negozi di vicinato arriva principalmente dai centri commerciali già esistenti in Trentino e che non esiste una «fuga» verso Affi che necessita dell’apertura di Grandi strutture di vendita in casa nostra.
Il via libera ai due nuovi centri commerciali situati entrambi in Bassa Vallagarina, situati ad una manciata di chilometri uno dall’altro - a Serravalle all’Adige, nel Comune di Ala, e poco a sud dell’abitato di Avio - rischia di dare la mazzata finale alla già difficile situazione della rete commerciali nei nuclei urbani.
Un gioco di prestigio per quanto riguarda l’immobile che da molto tempo giace come uno «scheletro» senza destinazione a Serravalle, lungo la statale, un’area da molti anni destinata a «zona commerciale e alberghiera» e «produttiva del settore secondario di interesse locale a carattere multifunzionale» secondo la previsione urbanistica del comune di Ala e che ora diventa, come per magia, centro commerciale.
Poco importa se dovranno essere mantenuti gli attuali assetti plani-volumetrici dell’edificio esistente e se la superficie di vendita non dovrà essere superiore al 40 per cento della superficie totale.
 
«Il nuovo centro commerciale autorizzato a Serravalle rappresenta uno stravolgimento notevole rispetto alla previsione iniziale di modesta superficie commerciale nel contesto di quella che, almeno all’origine, doveva essere una struttura prevalentemente alberghiera – commenta Bruno Tessadri, vice presidente dell’Unione della Vallagarina, – una novità nefasta, che andrà ad impoverire ulteriormente questa frazione di Ala, visto che già da tempo si è spostato dal nucleo storico al lato esterno della strada statale l’ufficio postale, i cui principali utenti sono le persone anziane, per molte delle quali attraversare la strada è diventata una situazione di disagio.
«Quello che risulta incomprensibile e difficilmente accettabile è il fatto che queste strutture nascono con una precisa destinazione urbanistica e poi, dopo anni di abbandono, come per incanto diventano grandi strutture di vendita al dettaglio, con la probabile apertura anche di una nuova farmacia.»

Ancora più grave la decisione che riguarda Avio, laddove il nuovo centro commerciale che il Comune di Avio ha inserito nel Prg va a collocarsi in zone «miste produttive e commerciali», al di fuori del nucleo centrale del paese.
«Con questo provvedimento il Comune di Avio e la Comunità della Vallagarina hanno mostrato l'intenzione di affossare definitivamente il commercio nel centro storico aviense – commenta ancora Tessadri, – in quanto sarà un elemento assolutamente decisivo per spostare in maniera definitiva l'asse commerciale al di fuori del centro storico.
«Nelle proprie valutazioni, l’Amministrazione comunale di certo non ha tenuto conto delle realtà storiche presenti ad Avio, le quali negli anni hanno dato vita e consolidato un tessuto economico-sociale di tutto rispetto, creando decine di posti di lavoro e garantendo introiti fiscali; di sicuro, con l’apertura di questo centro commerciale, quando da anni viene sbandierato ai quattro venti che non verranno più concesse autorizzazioni per nuovi centri commerciali in Trentino, le aziende esistenti subiranno un notevole contraccolpo, molte si vedranno costrette alla diminuzione della forza lavoro se non a pensare addirittura all'abbandono definitivo della comunità di Avio o perlomeno di quello che, un tempo, era un florido centro storico, ricco di attività commerciali, pubblici esercizi ed altri centri di servizi, pubblici e privati.
«Plaudiamo alla netta presa di posizione dell’Amministrazione comunale di Mori e dell’assessore al commercio della Comunità Claudio Soini, che, in totale controtendenza, hanno detto chiaramente di no all’eventuale apertura di una grande struttura di vendita di 5.000 mq nel Pgz9, laddove doveva sorgere il Global Village
 
Prendiamo atto con amarezza e rabbia che la scarsa lungimiranza dei nostri amministratori decreterà la scomparsa del piccolo commercio all'interno dei nostri centri storici, creando dei paesi-dormitorio, dove troveranno spazio, forse, soltanto «improvvisatori» con scarsissima se non nulla capacità imprenditoriale e, come conseguenza diretta, l’Ente pubblico dovrà fare i conti con una sensibile diminuzione contributiva in conseguenza all’apertura di nuovi centri commerciali.

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