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Presidenza della Federazione, il consiglio indica Renato Dalpalù

Dopo una fase di consultazione dei soci sul territorio, il CdA ha individuato il candidato nell’attuale vicepresidente e presidente di Sait

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Schelfi: «Faccio i migliori auguri a Dalpalù, candidato autorevole per la presidenza»
Dalpalù: «Grazie per la fiducia, ci metterò il massimo impegno, consapevole che il presidente lo eleggeranno i soci in assemblea»

Sarà Renato Dalpalù, classe 1961, dottore commercialista, sposato con due figli, il candidato ufficiale del consiglio di amministrazione per la successione di Diego Schelfi alla presidenza della Federazione.
L’attuale vicepresidente della Federazione, nonché presidente di Sait e di Fincoop (la finanziaria del movimento), è stato indicato dal CdA a grandissima maggioranza nella seduta di oggi.
La decisione è frutto di una consultazione tra i soci - come previsto dallo Statuto - avvenuta sul finire del 2014 attraverso una serie di incontri territoriali, cui è seguito un confronto all’interno dello stesso CdA e con i principali organismi della cooperazione.
 
Il consiglio ha riconosciuto la capacità di Dalpalù di affrontare la sfida, in virtù delle sue competenze accumulate all’interno di consigli di amministrazione in qualità di sindaco o presidente di collegio sindacale, e anche della sua capacità di amministrare con equilibrio e determinazione dimostrata durante la presidenza del consorzio Sait.
«Auguro a Dalpalù un buon lavoro, – ha detto l’attuale presidente Schelfi. – La decisione del consiglio va nella direzione dell’autorevolezza. Questa cooperazione ha una storia straordinaria e un futuro altrettanto straordinario.»
«Ringrazio per la stima, ma sono consapevole che il presidente lo sceglieranno i soci nell’assemblea del 12 giugno – ha commentato Dalpalù. – Il mondo sta cambiando, anche quello cooperativo. Ritengo che per affrontare il futuro servano idee nuove, flessibilità e capacità di adattarsi ai cambiamenti.
«Con alcuni paletti fissi: l’unitarietà del movimento cooperativo trentino è un unicum a livello nazionale che dobbiamo preservare. Se questa terra reclama autonomia, il nostro movimento deve essere un elemento caratterizzante.
«La Federazione è la sintesi dell’anima imprenditoriale, territoriale e di comunità della cooperazione. A livello di sistema dobbiamo investire molto sulla relazione con i soci. E i giovani. Se non riusciamo a trasmettere loro la passione cooperativa, abbiamo perso la partita.»
 
Lo statuto della Federazione prevede che, accanto alla proposta del consiglio di amministrazione, chiunque possa candidarsi alla presidenza fino a 10 giorni prima dell’assemblea, purché raccolga il sostegno di almeno 15 cooperative socie, rappresentanti i quattro settori cooperativi, e abbiano diritto complessivamente a 40 voti.
Viene eletto Presidente il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti presenti in Assemblea.

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