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I Cooperatori trentini incontrano papa Francesco

Saranno oltre 350 gli amministratori e i dipendenti della cooperazione trentina che parteciperanno sabato mattina in Vaticano all’udienza col Santo Padre

Saranno più di 350 i cooperatori che scenderanno dal Trentino per incontrare sabato mattina papa Francesco, che ha concesso un’udienza in forma riservata ai cooperatori aderenti a Confcooperative, la maggiore centrale cooperativa nazionale.
Questo incontro avviene a distanza di 25 anni dal precedente appuntamento con papa Giovanni Paolo II.
Da Trento, Rovereto, Val di Non, Valsugana e Alto Garda partiranno complessivamente sei pullman con gli amministratori e i dipendenti delle cooperative trentine.
Faranno parte della delegazione che incontrerà papa Bergoglio anche il presidente della Federazione Trentina della Cooperazione Diego Schelfi, alcuni rappresentanti del Cda, il direttore generale Carlo Dellasega e mons. Umberto Giacometti, delegato vescovile per la cooperazione.
L’udienza è in programma dalle 11 alle 13 nell’aula Paolo VI del Vaticano.
E’ prevista la presenza di 7 mila cooperatori in rappresentanza dei movimenti cooperativi di tutte le regioni italiane.
Prima dell’intervento del Papa prenderanno la parola il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini e il presidente di Federcasse Alessandro Azzi.
Con le sue 500 cooperative e i suoi 170 mila soci il Trentino rappresenta il maggiore distretto cooperativo nazionale.
 
 La maggiore organizzazione cooperativa italiana
Confcooperative, a cui è associata la Federazione Trentina della Cooperazione, è la principale organizzazione di rappresentanza e assistenza del movimento cooperativo italiano.
Raggruppa 20 mila imprese con un fatturato aggregato di oltre 65 miliardi di euro e assicura occupazione a 550 mila persone.
I soci rappresentati sono 3 milioni e 300 mila. L’organizzazione è nata nel 1919.
Il suo statuto richiama all’articolo 1 la dottrina sociale della Chiesa e l’enciclica Rerum Novarum e indica tra i valori che ispirano la sua azione: la solidarietà economica e sociale, la sussidiarietà, la partecipazione, il pluralismo e la democrazia economica.
Le imprese associate a Confcooperative operano in svariati campi: dall’agroalimentare alla distribuzione alimentare, dal credito (con le Bcc - Casse Rurali) all’ambito socio sanitario, dalla cultura alla casa.
Nel 2011 Confcooperative ha dato vita assieme a Legacoop e all’Associazione generale delle cooperative all’Alleanza delle Cooperative, destinata a subentrare alle tre centrali.
A livello nazionale le cooperative generano l’8 per cento del Pil e danno lavoro a 1,3 milioni di persone.

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