Soddisfazione tra gli alpini per la prima apertura domenicale
Sacrario militare di Casteldante a Rovereto: le oltre 22 mila le salme presenti non sono più lasciate sole
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Esprimono piena soddisfazione gli Alpini della Sezione di Trento dopo la prima domenica di apertura del Mausoleo di Casteldante, a Rovereto. Molte infatti le persone che hanno deciso di rendere omaggio ai caduti (oltre 22 mila le salme presenti nel Sacrario di Rovereto).
«Dopo una mattinata abbastanza tranquilla – ha dichiarato il Presidente della Sezione, Maurizio Pinamonti – nel pomeriggio si è registrato un crescendo di presenze, tanto da superare abbondantemente i 150 visitatori.
«Quello che a noi ha fatto estremamente piacere è stato il vedere tante famiglie che in maniera composta, anche con i bambini, hanno visitato il luogo sacro.
«Questo sicuramente è un segno di attenzione nei confronti di tutti i Caduti, e rende onore al servizio che le Penne Nere del trentino si sono rese disponibili ad effettuare.
«Vorrei rivolgere un grazie particolare ad Onorcaduti che per tramite del Colonnello Pigliacelli ha voluto credere nella nostra collaborazione.
«Ringrazio anche i custodi Gaetano Altare e Francesco Ingrosso, che si sono messi subito a disposizione dei nostri volontari per aiutarli ad espletare al meglio il loro servizio.»
Questa domenica è toccato ai soci del Gruppo di Rovereto, che simbolicamente passeranno il testimone via via a tutti i 266 Gruppi Alpini della nostra provincia.
Molte le adesioni da parte delle Penne Nere trentine, con oltre 250 volontari che hanno fin dai primi momenti segnalato il proprio nominativo ai responsabili sezionali che organizzano i turni di presenza domenicale.
«Siamo sicuri – ha proseguito Pinamonti – che più avanti avremo un incremento importante di presenze. Oggi abbiamo chiuso i cancelli quando ancora c’era gente che saliva fin ai piedi del Sacrario per una visita.
«La novità è stata ben premiata dalla gente, e gli Alpini come sempre sono disponibili per rendere omaggio a tutti quei giovani che, senza distinzione di divisa o di appartenenza, hanno dato la vita per la loro Patria.»
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