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Pasinelli (Telethon): «Il CIBIO attirerà ricercatori da tutta Europa»

Poi ha spiegato: «La sperimentazione animale è ridotta ai minimi termini, ma è impossibile portarla a Zero»

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A latere della conferenza stampa tenuta stamattina in Provincia di Trento per presentare il convegno Telethon che si terrà a Riva del Garda dal 9 all’11 marzo, sono stati esposti due argomenti che è bene riportare.
Il primo riguarda il CIBIO (Centre for Integrative Biology) dell’Università di Trento che ha sede a Mattarello, di cui hanno scritto le nostre collaboratrici Nadia Clementi e Daniela Larentis in un articolo del dicembre 2013 (vedi).
In conferenza stampa, la dottoressa Maria Pennuto ha spiegato di aver potuto frequentare una specializzazione di ricerca a Stanford (USA) grazie a una borsa di studio ottenuta da Telethon.
Alla nostra domanda se in Italia vi siano centri specializzati nella ricerca come quello da lei frequentato in America, ha risposto senza esitazione: «Sì, il CIBIO di Trento».
«Ci stiamo adoperando per dare al CIBIO la massima capacità operativa – ha aggiunto la direttrice generale di Telethon Francesca Pasinelli – per farne un centro di interesse europeo, cioè che attiri ricercatori da tutta Europa senza bisogno che vadano in USA.»
 
Il secondo argomento emerso nella conferenza stampa è l’utilizzo degli animali nella sperimentazione in medicina.
La direttrice di Telethon Pasinelli aveva detto che si augurava che il dibattito libero sulla sperimentazione animale non mettesse a rischio la ricerca stessa.
Incuriositi abbiamo chiesto lumi.
«La sperimentazione sugli animali è stata ridotta a percentuali minime, – ci ha risposto. – Ma va ricordato che allo zero non si potrà arrivare. Ci sono delle cose che vanno testate solo dal vivo.
«Il punto è un altro, – ha aggiunto. – In tutta Europa le società che fanno ricerca dispongono di Comitati Etici, composti da tutti i soggetti interessati, dai ricercatori agli animalisti e altro, che di volta in volta decidono con cognizione di causa le procedure da adottare.
«Vengono sempre adottate le misure affinché gli animali vengano trattati nel modo migliore possibile.»
Insomma sono trattati come pazienti a tutti gli effetti.
«Non vorremmo, – ha concluso – che questi movimenti animalisti, più che apprezzabili dal punto di vista etico, alla lunga portino alla esclusione totale delle sperimentazioni. Che, come abbiamo visto, non possono essere ridotte a Zero.
«Dobbiamo invece introdurre anche in Italia le metodologie adottate all’estero, in modo che non si offra il fianco a reazioni demagogiche per quanto rispettabilissime.»

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