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Ariston ripartirà con una nuova società, riassorbiti i lavoratori

Siglato l’accordo presso Trentino Sviluppo: i 45 dipendenti verranno assunti dalla new.company

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I lavoratori Ariston non rimarranno senza lavoro. I 45 dipendenti ad oggi occupati nello stabilimento di via Brennero a Rovereto verranno infatti assunti da una nuova società costituita dalla stessa Ariston Thermo Spa e da Gayser Group Srl di Modena, di Marco e Gilberto Luppi.
La new.co si occuperà di assemblaggio, saldatura e smaltatura di semilavorati per la produzione di scaldabagni elettrici e a gas e riassorbirà i lavoratori che rischiavano di perdere l’occupazione dopo che Ariston ha annunciato la cessazione delle attività nello stabilimento roveretano a partire da giugno 2015.
L’intesa, che impegna la nuova società al mantenimento degli attuali livelli occupazionali per almeno 5 anni, è il frutto di un’intensa attività coordinata dalla Provincia autonoma di Trento e resa possibile anche grazie alla proprietà pubblica del sito industriale, in capo a Trentino Sviluppo.
 
L’accordo è stato presentato nel pomeriggio di oggi, lunedì 9 marzo, dal vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi, dal presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi, da Walter Albè, direttore Technology & Industrial di Ariston Thermo Spa, e Luca Mezzopera, direttore Human Resources & Organization di Ariston Thermo Spa e da Marco e Gilberto Luppi, titolari della Gayser Group e promotori della nuova iniziativa.
Il documento è sottoscritto anche dalle parti sociali rappresentate da Michele Guarda (FIOM–CGIL) e Paolo Cagol (FIM–CISL).
«Si tratta di un intervento in parte inedito – ha sottolineato il vicepresidente Alessandro Olivi – trattandosi di una sorta di attività sostitutiva preventiva.
«È inutile nasconderselo, avevamo capito da tempo che l’attività monoprodotto che Ariston portava avanti con sempre maggiore fatica nello stabilimento di Rovereto non poteva garantire alcun futuro.»
 
«Ora Ariston non smobilita, come sarebbe accaduto se avessimo lasciato andare le cose secondo il loro percorso naturale – continua Olivi - ma riconfigura la propria presenza in Trentino avendo trovato un partner affidabile disposto a spostare parte delle proprie produzioni da Modena a Rovereto e con il quale dare avvio ad una nuova sfida imprenditoriale.
«Si passerà infatti dalla produzione di scaldabagni a gas alla realizzazione di pezzi finiti e singoli componenti utilizzabili per una gamma più vasta di prodotti e quindi con un mercato potenzialmente più vasto e interessante. E questo consente di dare prospettive concrete ai lavoratori che hanno vissuto questo passaggio con grande senso di responsabilità.»
Si risolve così una situazione critica per i lavoratori occupati nello stabilimento Ariston di Rovereto, dopo che l’azienda aveva nei mesi scorsi comunicato la decisione di cessare l'attività, a partire dal 1 giugno 2015, trasferendo in altri stabilimenti del gruppo la produzione di scaldacqua a gas.
 
Grazie al ruolo attivo svolto da Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo, Ariston e Gayser Group si impegnano a costituire entro il mese di marzo 2015 una new.co con sede a Rovereto avente per oggetto sociale l’assemblaggio, la saldatura e la smaltatura di semilavorati e prodotti finiti per la produzione di scaldabagni elettrici e a gas.
Entro il 1° dicembre 2015 è fissata la ripresa dell’attività produttiva svolta dalla new.co, con il conseguente riassorbimento delle 45 unità attualmente impiegate, che nel frattempo, per il periodo di inattività, avranno accesso agli strumenti previsti dagli ammortizzatori sociali. Livelli occupazionali che dovranno essere mantenuti almeno per i primi cinque anni di attività.
Per il riavvio delle attività produttive la nuova società prevede di acquistare attrezzature, macchinari e scorte per un ammontare complessivo di 3 milioni di euro, rendendosi inoltre disponibile a partecipare al «Programma Garanzia Giovani» della Provincia autonoma di Trento, ospitando quindi stage e percorsi formativi.
Da parte sua Trentino Sviluppo, proprietaria dell’immobile, investirà 150 mila euro per lavori di adeguamento e ristrutturazione dello stabilimento, avendo al riguardo opportune garanzie da parte della nuova iniziativa imprenditoriale che si è impegnata ad un eventuale risarcimento di 200 mila euro in caso di cessazione dell’attività nei primi tre anni.

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