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Sei anni di «credito solidale» grazie a Caritas e Casse Rurali

Rinnovata oggi la convenzione: oltre mille le persone incontrate dall'avvio del progetto, i prestiti erogati superano i 600.000 euro

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Un sostegno a persone che vivono momenti di particolare difficoltà attraverso l'erogazione di piccoli prestiti; un aiuto accompagnato sempre da una progettualità mirata ad una progressiva fuoriuscita dal disagio.
Sono trascorsi ormai sei anni dall'attivazione del «Credito Solidale», l'iniziativa della Caritas diocesana di Trento realizzata in collaborazione con diverse Casse Rurali e municipalità del territorio provinciale ma che può contare anche sul sostegno di altre espressioni della comunità trentina.
La sostenibilità del progetto è resa possibile, in particolare, dall'impegno di cinque realtà del credito cooperativo.
Oggi, presso la nuova sede del CedAS in Via Giusti 11 a Trento, è stata sottoscritta dalla Caritas e dalle Casse Rurali aderenti al progetto la firma che sancisce il quarto rinnovo della convenzione per il progetto «Credito Solidale».
 
La conferenza stampa è stata aperta dall'Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, che ha messo in risalto la progettualità sulla persona che caratterizza ogni iniziativa Caritas e, quindi, anche questo progetto.
Il documento di rinnovo della convenzione è stato invece sottoscritto dal direttore Caritas Roberto Calzà, dal Presidente della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine Luigi Baldo, dal Presidente della Cassa Rurale di Rovereto Paolo Marega, dal vice-presidente esecutivo della Cassa Rurale di Trento Italo Stenico, dal Presidente della Cassa Rurale di Mezzocorona Sandro Pancher e dal Presidente della Cassa Rurale di Pergine Franco Senesi.
 
Nelle parole di tutti, un particolare apprezzamento per l'andamento del progetto del «Credito Solidale» e un rinnovato, convinto sostegno all'iniziativa.
A margine della sottoscrizione, Graziano Manica, coordinatore del Fondo straordinario di solidarietà istituito dal Consiglio decanale di Rovereto, ha illustrato la nuova sinergia con il progetto «Credito Solidale» che consentirà di accogliere le domande anche di persone che non presentano i requisiti sinora necessari per accedere ai prestiti.
Il rinnovo della convenzione è stato anche l'occasione per presentare i dati di sei anni di «Credito Solidale», dalle persone incontrate all'entità dei prestiti erogati sino alle principali emergenze riscontrate. Bisogni ai quali, in molti casi, l'iniziativa ha consentito di fornire una risposta concreta.
I dati sono stati illustrati da Federica Rubini, dell'Ufficio Promozione e Sensibilizzazione Caritas.
 
 Sei anni di «Credito Solidale» 
Il progetto ha preso il via nel 2009 e con il tempo sono stati attivati quattro Sportelli in Diocesi: a Trento, Rovereto, Pergine e Mezzocorona, comuni dove operano, in totale, 27 volontari.
Vengono concessi piccoli prestiti (da 500 a 3.000 euro) da restituire in piccole, sostenibili rate e a tasso agevolato (2,5%).
I prestiti vengono messi a disposizione di persone normalmente considerate «non bancabili».
E' bene precisare, peraltro, che requisito indispensabile per accedere al prestito è avere un potenziale di restituzione, quindi una pensione o uno stipendio anche se di importo contenuto.
Il Fondo di garanzia ammonta oggi a quasi 200.000 euro (triplicato dall'avvio del progetto), grazie al sostegno di Caritas/Arcidiocesi, Casse Rurali, Comuni, parrocchie/gruppi parrocchiali, privati, altri gruppi o associazioni.
Dal 2009 al 2014 sono state incontrate oltre 1.000 persone ed erogati 347 prestiti (34% delle richieste).
L'ammontare dei prestiti erogati sinora è di circa 621mila euro (oltre il 70% erogato presso lo Sportello di Trento), mentre il capitale rientrato ammonta a circa 392mila euro.
Oltre il 63% dei prestiti erogati è quindi rientrato, consentendo di aiutare altre persone in difficoltà.
I prestiti concessi in sei anni di attività sono serviti prevalentemente a coprire spese legate alla gestione della casa (arretrati di affitto, bollette e spese condominiali).
Nei primi mesi del 2014 si è notato un netto calo sia degli ascolti che della concessione di prestiti, dovuto alla mancanza di quel reddito minimo necessario per il pagamento delle rate (perdita del posto di lavoro, diminuzione drastica dello stipendio, mancanza di requisiti per l’accesso a forme di sostegno al reddito).
Più in generale, si è alzata la percentuale delle famiglie che non sono più in grado di arrivare a fine mese con le proprie risorse e si trovano non solo in situazione di disagio economico, ma anche in difficoltà a chiedere aiuto per la prima volta.
Guardando alle tipologie di persone che si rivolgono al «Credito Solidale», emerge che tale progetto è l'unico servizio della Caritas diocesana di Trento in cui l'utenza italiana supera quella straniera (il 55% delle istanze nel 2014 è di cittadini italiani).
Si tratta, nel complesso (italiani e stranieri), di persone perlopiù sconosciute ai servizi Caritas; in gran parte (circa il 65%) vive in famiglia con figli.

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