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Ultima chiamata: il fisco tende la mano ai contribuenti che sbagliano

Affollatissimo convegno oggi a Trento, in sala della Cooperazione, cui hanno partecipato commercialisti, avvocati, notai e dirigenti di Casse Rurali

Nuovo ravvedimento operoso, adesione, rientro dei capitali dall’estero (voluntary disclosure).
I nuovi strumenti per fare pace con il fisco sono molti.
Ma sta al contribuente decidere se stringere la mano tesa dall’amministrazione tributaria o far finta di nulla. In questo caso i rischi si moltiplicano.
Affollatissimo convegno oggi a Trento, in sala della Cooperazione, cui hanno partecipato commercialisti, avvocati, notai e dirigenti di Casse Rurali.
Chiamati ad informare correttamente i loro clienti. Perché per alcuni potrebbe essere l’ultima chiamata.

L’amministrazione tributaria può avere anche un lato gentile e accomodante, contrariamente a quanto si possa pensare.
La parte «buona» del rapporto tra cittadini e fisco ha nomi ammiccanti, come ravvedimento operoso, adesione, e norme più semplici e vantaggiose per far rientrare capitali illegittimamente detenuti all’estero.
Perché non sempre chi sbaglia è un evasore consapevole. Anzi, spesso basta un calcolo errato, una convinzione troppo «personalizzata» della norma o poca dimestichezza con la burocrazia per finire dalla parte sbagliata, ed essere bersaglio delle attenzioni dell’amministrazione fiscale. Spesso con conseguenze molto pesanti.
Per quel genere di contribuenti ora le cose sono migliorate. L’Agenzia delle Entrate di Trento ha organizzato un convegno su questi temi, cui hanno partecipato molto consulenti che possono orientare le scelte dei loro clienti: commercialisti e avvocati innanzitutto, ma anche notai, consulenti del lavoro, e funzionari di Casse Rurali.
 
Di «nuova filosofia nel rapporto tra cittadini e fisco» ha parlato Eduardo Ursilli, vice Direttore nazionale dell’Agenzia delle Entrate.
«Un percorso non agevole, che passa attraverso un sistema fiscale più equo, con adempimenti meno onerosi, e regole certe e stabili. Rateizzazione, comunicazione, velocità nelle risposte, cooperazione rafforzata con il contribuente, sono alcune tappe di questo percorso. Con la recente legge di stabilità il contribuente si trasforma addirittura in protagonista attivo nel rapporto con l’amministrazione tributaria.»
 
Il direttore provinciale dell’Agenzia Vincenzo Giunta ha sottolineato l’importanza dei  nuovi strumenti che stimolano la collaborazione e l’adempimento spontaneo per sanare le irregolarità fiscali.
«La legge di stabilità ha allargato l’arco di tempo entro il quale si può correggere l’errore. Ora il ravvedimento è possibile anche se c’è la consapevolezza che l’azione di contrasto dell’amministrazione fiscale sia già iniziata.
«Assume particolare rilievo la disciplina della “voluntary disclosure” che consente di regolarizzare i capitali irregolarmente detenuti all’estero in un contesto sempre più caratterizzato  da accordi di cooperazione internazionale per lo scambio di informazioni.»
 
La Cooperazione Trentina collabora all’organizzazione.
«Anche le Casse Rurali trentine sono interessate a ricevere utili indicazioni per informare in maniera corretta eventuali clienti interessati, – ha affermato il direttore della Federazione Trentina della Cooperazione Carlo Dellasega. – L’approccio alla collaborazione è importante perché consente di evitare lunghi contenziosi dagli esiti spesso incerti.»
Ma attenzione. Potrebbe essere l’ultima chiamata. Se il contribuente decide di continuare a nascondersi al fisco, la mannaia potrebbe essere molto pesante.
Cala il numero dei paradisi fiscali, e nel contempo crescono le convenzioni internazionali per far emergere capitali non dichiarati. Il segreto bancario non sarà più tale per il fisco.
«Prossimamente – ha avvertito Andrea Porcelli, funzionario dell’Ufficio Casse Rurali della Federazione, – i flussi di informazioni saranno continui, le amministrazioni fiscali potranno acquisire i dati direttamente dagli intermediari finanziari.»
Come dire, chiuso lo spazio del ravvedimento, si apre quello delle aule di tribunale.
 
Al convegno hanno partecipato altri qualificati relatori come il ten. Col. Stefano Lampone della Guardia di Finanza, il sostituto procuratore Pasquale Profiti e il capo dell’Ufficio Centrale per il Contrasto agli Illeciti Fiscali Internazionali (UCIFI) Antonio Martino.
Pier Luigi Ruggiero della Banca d’Italia ha parlato del ruolo della Banca d’Italia nel contrasto al riciclaggio.
Poi è intervenuto Andrea Giovanardi dell’Università di Trento sugli aspetti procedurali della voluntary disclosure: luci ed ombre.
Il convegno si è concluso con una tavola rotonda sul ruolo dei professionisti, a cui hanno partecipato Maurizio Postal, Presidente Ordine dei Commercialisti di Trento, Andrea de Bertolini, Presidente Ordine Avvocati di Trento, Paolo Piccoli del Consiglio Notarile di Trento, Mauro Zanella, Presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Trento.

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