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Come valutare la propria auto in modo sicuro?

«È vero che non esiste un usato che vale zero ma è anche vero che bisogna essere assolutamente oggettivi quando valutiamo la nostra vecchia auto»

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Sarà pure usata, sarà pure datata, sarà pure magari imperfetta ma state pur certi che la vostra vecchia auto in dismissione, l’auto usata, ha sempre un valore. E questa considerazione iniziale va fatta per spazzare via un vecchio concetto, molto caro ai rivenditori (che avevano tutto l’interesse a promuoverlo) dell’usato «che vale zero».
Perché non esistono auto che non hanno alcun valore? E come valutare correttamente la propria auto? La questione è piuttosto articolata e parte da un’analisi di quelle che sono le mille sfaccettature del mercato dell’auto: un mercato in cui ad esempio assume una sempre maggior rilevanza l’ambito dei ricambi, un mercato in cui grazie all’euro e quindi grazie alla condivisione di una stessa moneta con diverse nazioni europee, non è raro che ad acquistare la vostra vecchia auto sia un cittadino straniero, magari nell’est Europa.
Già queste prime considerazioni iniziali dovrebbero farci comprendere perché tutti gli usati hanno un valore; ma andiamo per ordine e vediamo step by step come poter dare valore, il massimo valore, alla nostra vecchia vettura.
 
Premessa: è vero che non esiste un usato che vale zero ma è anche vero che bisogna essere assolutamente oggettivi quando valutiamo la nostra vecchia auto.
E per valutarla abbiamo due opzioni principali; la prima è quella di affidarci a quella sorta di “studi di settore” che da anni vengono portati avanti dalle riviste specializzate come Quattroruote.
Studi che funzionano in questo modo: dato un certo modello, dato un certo chilometraggio, e dato un certo insieme di optional inclusi viene definito in modo matematico un prezzo.
Il limite di questo metodo è che si finisce per dare lo stesso valore a due autovetture che magari condividono modello, chilometraggio ed optional ma hanno stati di conservazione e di manutenzione diversi.
Ecco quindi che si dimostra più efficace un secondo strumento che è quello dei portali di valutazione e vendita di auto usate online.
Il più noto è Noicompriamoauto.it un nuovo servizio attraverso il quale è possibile conoscere in pochi minuti ed attraverso semplici step il valore del proprio usato.
Se ad esempio, vogliamo vendere la nostra auto usata nel territorio di Milano, basta visitare all’interno del sito la pagina inerente, dove si fornisce un servizio di assistenza completo che si occupa, oltre alla valutazione, anche del disbrigo delle pratiche burocratiche connesse alla vendita di un veicolo, come il passaggio di proprietà presso il PRA.
 
Un terzo strumento più comodo ma meno efficace è quello di far valutare il proprio usato da un rivenditore di auto usate; è uno strumento più comodo perché non dovremo far noi la fatica di valutarla e magari nemmeno quello di venderla ma, statene pur certi, la valutazione del rivenditore sarà inferiore almeno del 30% a quella che avete fatto voi da soli.
E se il rivenditore ci ha detto che la nostra auto usata vale zero? Non è il caso di scoraggiarsi.
Come detto all’inizio di questo post non esistono auto che valgono zero.
Anche l’usato più sgarrupato che possiamo immaginare presenta comunque al suo interno dei pezzi di ricambio che hanno un valore e che magari ricercati da altre persone che posseggono lo stesso modello di auto.
La rivendita dei pezzi di ricambio del proprio usato può essere effettuata o tramite uno sfascia carrozze oppure in proprio attraverso i più comuni siti di vendita online quale ad esempio eBay. Non avete idea di quello che è il mercato dei ricambi che si sta sviluppando attraverso tali canali alternativi, e non avete idea di quanto si possa riuscire a guadagnare anche a partire da una vecchia auto «senza valore».
 
Sara Allegretti

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