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Piana Rotaliana: cinque aree dismesse torneranno a vivere

L'assessore Carlo Daldoss ha presentato un progetto della Comunità Rotaliana e dei servizi provinciali

Cinque porzioni di territorio per un totale di circa 4 ettari complessivi che, dopo la realizzazione della tangenziale Trento Nord-Rocchetta, risultano oggi tagliate fuori da un utilizzo rurale o naturalistico, saranno recuperate e riqualificate grazie a un progetto elaborato dalla Comunità Rotaliana-Königsberg col supporto di una serie di Servizi provinciali.
Il progetto è stato presentato stamani dall'Assessore all'urbanistica Carlo Daldoss, da Andrea Brugnara, Assessore all'urbanistica della Comunità, dai tecnici e funzionari provinciali Giorgio Tecilla e Giuseppe Altieri del Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste, Gianni Bonvecchio del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, da Valentina Fin del Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette e da Roberto Coali, dirigente del Servizio Bacini montani.
«Quanto fatto dalla Comunità Rotaliana-Königsberg – ha detto l'Assessore Daldoss nel presentare il progetto – costituisce un importante esempio di buone pratiche per avviare un recupero naturalistico, rurale, estetico e didattico di aree marginali incolte.
«Queste aree, estromesse e rese improduttive da opere infrastrutturali che si sono succedute nel tempo, comunque sfregiano e deturpano l'ambiente anche in zone di alto flusso di traffico. A ciò si aggiunge la positiva collaborazione qui sperimentata tra Comunità e Servizi della Provincia, in una filiera virtuosa che si propone come esempio da applicare ed estendere anche ad altre realtà analoghe esistenti in Trentino.»
 
Il progetto per la riqualificazione paesaggistica di cinque lotti di terreno che oggi risultano incolti, situati ai lati della strada che da Trento Nord raggiunge la Rocchetta a Mezzolombardo, ha proseguito l'Assessore, «ricucisce il territorio in modo esemplare, ridando valore all'idea di recupero paesaggistico che può proporsi come esempio da imitare. Se comincia a passare e a diffondersi il concetto che vale la pena di recuperare e di riqualificare il paesaggio anche nelle piccole cose, goccia su goccia l'ambiente del Trentino ne avrà indubbi vantaggi».
Tutto è partito dall'operazione ascolto avviata tempo fa dalla Comunità Rotaliana-Königsberg in vista della redazione del Piano territoriale. Dalle idee avanzate dai cittadini è emersa subito la necessità di sanare alcune ferite inferte al paesaggio dalla costruzione, ad esempio, dell'importante arteria che collega Trento Nord a Mezzolombardo, alla Val di Non e alla Val di Sole.
«A quel punto – ha raccontato Andrea Brugnara, Assessore all'urbanistica della Comunità, – sono stati contattati i Servizi provinciali che potevano essere interessati a sviluppare l'idea, dal Dipartimento Territorio, agricoltura, ambiente e foreste al Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, dal Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette ai Bacini montani, e presso di loro abbiamo trovato non solo la massima disponibilità e convinzione, ma anche quel pizzico di entusiasmo e di passione che ci ha aiutati a passare dalle parole ai fatti, dai propositi alle proposte.»
 
In pratica il progetto presentato oggi prevede il recupero di cinque lotti di territorio di circa quattro ettari complessivi, che risultano marginali e abbandonati a sé stessi lungo la nuova arteria che taglia la Rotaliana e si immette nella galleria della Rocchetta.
Si va da un'area situata all'uscita Nord di questa galleria, che opportunamente alberata verrà destinata a vigneto e affidata con apposito bando a giovani contadini interessati a integrare il loro reddito, ad alcuni brandelli di campagna ormai improduttiva lungo l'asta viaria nella Piana Rotaliana, da Mezzolombardo a Lavis, che saranno riqualificati con interventi di tipo naturalistiche, dando loro destinazioni anche didattiche.
I progetti sono pronti ed alcuni verranno avviati quanto prima per essere definiti e completati entro la fine del 2015. Per la manodopera ci si appoggerà alle cooperative che lavorano per il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, con costi per la comunità quanto mai contenuti.
 
«Vorrei sottolineare – ha aggiunto l'arch. Giorgio Tecilla, – l'importanza anche simbolica di questo progetto, che va nella direzione di educare l'uomo a consumare il suolo con attenzione e a intervenire laddove possibile per rinaturalizzarlo senza costruire altri manufatti, ma restituendolo all'ambiente, all'agricoltura, alla didattica.»
L'ultima parola va comunque all'Assessore Daldoss: «I miei ringraziamenti vanno innanzitutto ai cittadini della Rotaliana che, durante l'operazione ascolto avviata dalla Comunità, hanno partecipato con convinzione e senso del dovere.
«Ringrazio la Comunità Rotaliana-Königsberg, che si è dimostrata all'avanguardia e pronta a mettere a disposizione i risultati del proprio lavoro; infine il mio plauso va i funzionari e i tecnici dei Servizi provinciali, i quali hanno dimostrato che lavorare con competenza e passione è non solo possibile, ma anche fonte e motivo di soddisfazione.»

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