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Il peschereccio siciliano neutralizza la minaccia del sequestro

Poi interviene la Marina militare italiana che assume il comando dell’operazione – Il comunicato della Marina Militare

Quello che sognavamo è accaduto. Anzitutto, l’equipaggio ha reagito ai cialtroni che hanno provato a sequestrare il peschereccio, poi è intervenuta la Marina militare italiana.
Un rimorchiatore libico aveva abbordato il peschereccio «Airone» di Mazara del Vallo e i militari libici erano saltati a bordo con l’intenzione di sequestrare l'imbarcazione.
Ma qualcosa è andato storto, perché i sette membri dell’equipaggio - tre italiani e quattro tunisini - hanno reagito e in breve hanno immobilizzato gli intrusi.
Poi hanno chiesto aiuto alla Marina militare italiana che è intervenuta nel migliore dei modi. Ha accostato al peschereccio, hanno fatto salire a bordo i nostri militari che hanno preso il comando del peschereccio e, scortati dall'unità da guerra, hanno fatto rotta per l’Italia.
 
Come abbiamo detto, con ogni probabilità non si tratta di personale militare agli ordini di uno dei due governi libici in carica, ma di volgari banditi - sia pure in divisa -  che senza scrupoli hanno cercato di impadronirsi di un’imbarcazione utilissima agli scafisti che si trovano con sempre meno mezzi di trasporto a disposizione.
Il problema di fondo è il vuoto di potere in Libia, che consente alle bande (anche quelle con le mostrine, appunto) di scorrazzare nei propri interessi e senza scrupoli di sorta.
Forti di questa mancata ufficialità negli abbordaggi in mare, la Marina militare ha deciso cosa fare, è intervenuta e ha posto fine al tentato sequestro.
Speriamo che questo successo sia foriero di nuove iniziative del genere, perché c’è l’impressione che sull’altra sponda del Mediterraneo ci sia qualche problema che noi dobbiamo cavalcare.
 
Di seguito il comunicato della Marina, a conferma di quanto scritto sopra.

Una unità della Marina Militare Italiana, in pattugliamento nell’ambito dell’operazione di sorveglianza e sicurezza marittima “Mare Sicuro”,  è intervenuta questa mattina in soccorso del peschereccio Airone. Il  motopesca italiano era stato sequestrato nella nottata, a circa 90 chilometri a Nord-ovest di Misurata, da un rimorchiatore apparentemente appartenente alle forze governative libiche.
 
Una volta verificata l’esistenza delle necessarie condizioni di sicurezza e previa informazione dell’Autorità Giudiziaria, in stretto coordinamento con il comandante del peschereccio e in collegamento con il comando del dispositivo navale "Mare Sicuro", personale della marina militare è intervenuto per acquisire il controllo del natante.
 
Durante l'azione del team di abbordaggio, un membro dell'equipaggio, di nazionalità tunisina, nel cercare di facilitare la salita a bordo di uno degli operatori, ha maldestramente attivato l'arma del militare, causando l'esplosione accidentale di alcuni colpi d'arma da fuoco. I proiettili non hanno colpito alcun membro dell'equipaggio e del team di abbordaggio, ma delle schegge hanno lievemente ferito al collo del piede il marittimo tunisino.
 
Il team operativo ha acquisito il controllo del peschereccio mettendo in sicurezza il natante, senza alcuna reazione da parte dell’unico militare libico a bordo. Attualmente il marittimo tunisino ed il militare libico sono stati trasferiti a bordo dell'unità della Marina Militare.
 
Il peschereccio sta dirigendo alla volta delle acque territoriali nazionali.
 
L’Operazione Mare Sicuro è stata varata dal Governo, a seguito dell’aggravarsi della crisi libica, a protezione delle linee di comunicazione, dei natanti commerciali e a contrasto delle possibili minacce terroristiche.
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