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EURAC: completata la procedura per pilotare droni

Il centro di ricerca tra gli operatori riconosciuti dall’Ente nazionale aviazione civile

Formazione teorica in una scuola di volo riconosciuta dall’ENAC, addestramento pratico e attività sperimentale per dimostrare la capacità di volo.
Questi i passi che hanno permesso all’EURAC di diventare «operatore abilitato al lavoro aereo tramite aeromobili a pilotaggio remoto» e a quattro collaboratori dell’Istituto per il Telerilevamento Applicato di diventare ufficialmente piloti di droni.
In Alto Adige solo altri sei operatori sono in possesso di questa abilitazione. 
Con questa qualifica entra nel vivo l’attività di monitoraggio ambientale dell’EURAC che combina dati satellitari e rilevazioni tramite droni per raccogliere informazioni sempre più precise per esempio sulle condizioni della vegetazione.
L’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC dispone di un drone a otto eliche che pesa circa sei chilogrammi.
Sulla sua struttura possono essere montati degli strumenti di monitoraggio fino a un chilo e mezzo di peso.
 
Il suo utilizzo è legato infatti all’osservazione dell’ambiente: l’apparecchio sorvola terreni coltivati, pascoli e boschi e registra informazioni che, combinate con i dati satellitari e le rilevazioni sul campo, migliorano la qualità e la precisione delle informazioni raccolte.
«Il drone ci permette di monitorare aspetti che i dati satellitari non riescono a mettere a fuoco perché non hanno una risoluzione abbastanza elevata, è il caso per esempio della siccità di prati e frutteti. Ora possiamo iniziare a sorvolare l’area test della Val di Mazia e anche pianificare l’osservazione di altre zone» spiega Marc Zebisch direttore dell’Istituto per il Telerilevamento applicato dell’EURAC.
Il monitoraggio ambientale con i droni è una parte del progetto MONALISA finanziato dalla Provincia.
Oltre ai due Istituti dell’EURAC per il Telerilevamento Applicato e per l’Ambiente Alpino, il gruppo di lavoro è costituito da Libera Università di Bolzano, Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg, Università di Innsbruck, TIS innovation park e cinque aziende locali.
 
In Alto Adige l’ENAC ha abilitato solo sette operatori a lavorare con i droni e l’EURAC è l’unico centro di ricerca. In particolare i collaboratori dell’EURAC sono autorizzati a pilotare droni sotto i 25 chilogrammi per «operazioni non critiche», ovvero voli in zone dove eventuali cadute del drone non causerebbero danni a persone.
«Da quando si è diffuso l’utilizzo dei droni - sia per svago che per scopi professionali – l’ENAC ha introdotto una precisa regolamentazione perché questi apparecchi non diventassero un pericolo. Tra teoria e pratica, la formazione per entrare nella lista degli operatori riconosciuti dall’ENAC ha richiesto circa sei mesi» spiega Andrea Vilardi, uno dei piloti accreditati dell’EURAC.

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