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Sprint sui tirocini estivi: ora più facile per ragazzi e imprese

La convenzione tra Provincia e associazioni imprenditoriali è stata firmata oggi

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Sv1olgere un tirocinio estivo, quando la scuola chiude, per muovere i primi passi nel mondo del lavoro e mettere alla prova le proprie attitudini, le proprie vocazioni, magari anche i propri sogni: è l'opportunità offerta agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie trentine (superiori e professionali) nel quadro degli sforzi che la Provincia autonoma di Trento, assieme agli altri enti pubblici, alle istituzioni scolastiche e formative e alle imprese stanno sviluppando per accorciare la distanza fra le scuole e il mondo del lavoro.
Questa opportunità è da oggi ancora più facile e più veloce grazie una Convenzione sottoscritta dalla Provincia, in rappresentanza delle istituzioni scolastiche e formative, e dalle associazioni imprenditoriali.
 
I tirocini - facoltativi, a cui potranno accedere gli studenti frequentanti il secondo ciclo di istruzione e formazione, a partire dal primo anno - potranno essere svolti in tutte le imprese che offrono la loro disponibilità o in un ente pubblico.
Dureranno un massimo di tre mesi, saranno personalizzati su ogni singoli tirocinante, e avranno una finalità formativa e di orientamento.
Il tirocinante percepirà un compenso non inferiore a 300 euro lordi mensili (o 70 lordi settimanali), e non superiore a 600 (comprensivi degli oneri assicurativi), per metà a carico della Provincia e per l'altra metà a carico dell'azienda, oppure al 100% a carico provinciale se il tirocinio verrà svolto in un ente pubblico.
Un'occasione per mettersi alla prova con il mondo del lavoro, dunque, che in parte già possibile, ad esempio nell'ambito dei Piani Giovani, ma che ora assume una veste nuova grazie al patto siglato con le associazioni imprenditoriali.
La Giunta ha destinato ai tirocini 600.000 euro nell'ultimo assestamento di bilancio. Nel 2014 sono stati complessivamente oltre 3.200 i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato ai tirocini proposti dalle varie realtà. L'obiettivo per il 2015 è raggiungere le 4.000 esperienze.
 
Un altro tassello importante, nel quadro di una strategia complessiva per favorire la transizione dalla scuola al mondo del lavoro e combattere la disoccupazione giovanile: è quello messo a punto oggi con la firma di una Convenzione quadro che ha coinvolto, oltre la Provincia, l'Associazione Albergatori, l'Associazione Artigiani e piccole imprese, la Confesercenti, la Confindustria del Trentino, la Federazione trentina della cooperazione, la Confcommercio e la Coldiretti.
Il primo risultato è snellire la trafila burocratica legata ai tirocini: se prima infatti la scuola doveva sottoscrivere una convenzione con l'azienda per ogni tirocinio, adesso, grazie al coinvolgimento della Provincia e delle associazioni imprenditoriali di riferimento, ciò non sarà più necessario. Inoltre, sempre grazie alla Convenzione, si punta a dare uniformità dentro uno schema di riferimento
 
 Sintesi degli impegni a carico di studenti, scuole e aziende 
Studenti.
Il riferimento per un giovane che frequenta una scuola superiore o un istituto professionale e vuole accedere al tirocinio facoltativo estivo è la propria scuola. Lo studente segnalerà la sua disponibilità all'insegnante/tutor di riferimento e/o valuterà la proposta di tirocinio in azienda che la scuola gli presenta (potrà anche avanzare autonomamente una propria proposta, che la scuola si incaricherà di valutare).
 
Istituzioni scolastiche o formative.
E' la scuola - come dicevamo - a promuovere i tirocini estivi e a raccogliere le disponibilità delle aziende. L'istituzione scolastica o formativa redigerà per ogni tirocinante un progetto formativo e di orientamento, contenente la durata e le modalità di svolgimento dell'esperienza.
Il tirocinante sarà poi seguito in tutto il suo percorso da un tutor nominato dalla scuola (un insegnante di riferimento). Alla fine del percorso è previsto il rilascio di un'attestato relativo agli apprendimenti acquisiti, che farà testo anche nell'ambito del percorso di studi svolto complessivamente dal giovane.
 
Soggetti ospitanti: imprese o enti pubblici.
Il tirocinio, come abbiamo detto, può essere svolto presso imprese private oppure in Provincia - o nelle realtà ad essa collegate - e in altri enti pubblici, essenzialmente comuni, comunità, fondazioni di ricerca, azienda sanitaria.
L'obiettivo rimane lo stesso: fare una prima esperienza lavorativa e acquisire "sul campo" quelle competenze che la scuola non può per sua natura fornire. Il datore di lavoro, a sua volta, dovrà nominare un referente che seguirà il tirocinante per tutto il percorso, confrontandosi periodicamente con il tutore nominato dalla scuola.
Per tutto il resto, e compatibilmente con le modalità formative dell'esperienza, si comporterà con lo studente come con un suo dipendente, per quanto riguarda orari di lavoro, strumentazione ed eventuale abbigliamento da fornire al tirocinante e così via.
Al soggetto ospitante spetta infine la copertura del 50% del compenso previsto per il tirocinio (l'altro 50% è a carico della Provincia, che diventa 100% nel caso di tirocinio in un ente pubblico).
Nell'arco della durata massima prevista dall'esperienza sarà possibile svolgere tirocini diversi in luoghi di lavoro diversi, compatibilmente con il progetto formativo elaborato.

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