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A San Michele diciotto nuovi dottori in viticoltura ed enologia

L’appello di laurea primaverile del corso interateneo alla Fondazione Mach: a Trento non c’è la facoltà di agraria

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Sopra, sei laureati. Sotto, gli altri.

Va premesso che a Trento non c'è la facoltà di agraria.
Al termine di un percorso triennale che li ha portati a lavorare nelle aziende più importanti del panorama vitivinicolo italiano, gli studenti del corso di laurea interateneo di Viticoltura ed Enologia, organizzato dalla Fondazione Mach in collaborazione con l’Università di Trento (Facoltà di Ingegneria), l’Università di Udine (Facoltà di Agraria) e la Fachhochschule di Wiesbaden, sede di Geisenheim, hanno discusso le loro tesi.
Durante l’appello di laurea primaverile diciotto giovani hanno conseguito il titolo di dottore, con tesi dall’elevato valore scientifico.
Alcuni di loro lavorano già nell’ambito del loro percorso di studi.

Giovedì 23 aprile alla Fondazione Mach diciotto studenti hanno ottenuto la laurea in Viticoltura ed Enologia.
Durante il loro percorso di studi triennale i ragazzi e le ragazze iscritti al corso interateneo con Udine, Trento e l’ente di San Michele all’Adige, hanno preso parte a stage in aziende di grido come Donna Fugata, Feudo Arancio, Winecircus e Tasca D’Almerita.
Due giovani, inoltre, hanno conseguito il doppio titolo di studio con l’università tedesca di Wiesbaden, nella sede di Geisenheim.
Nell’appello primaverile sono state discusse diverse tesi di laurea molto interessanti, alcune delle quali basate sul lavoro svolto nel laboratorio di chimica enologica e nella cantina di microvinificazione della Fondazione Mach.
Dei diciotto laureati, otto sono trentini, tre altoatesini, quattro veneti, un lombardo e due siciliani.
Tutti gli elaborati presentavano aspetti interessanti, dal confronto tra le strategie di controllo della flora microbica contaminante in barriques, alla comparazione tra le tecniche di potatura tradizionale e ramificata, passando alle esperienze di vinificazione in presenza di fosfiti della scorsa vendemmia.
 
Tre studenti sono stati premiati con la lode.
Valentino Dallagiacoma ha discusso una tesi sull’impiego di un filtro tangenziale dinamico nella filtrazione di fecce di mosto e vino; Silvia Gugole ha parlato invece dell’effetto della gestione agronomica sulla microflora epifitica dell’acino, mentre Marco Iachemet si è concentrato sulle possibilità di miglioramento dell’efficacia della confusione sessuale nel controllo di Eupoecilia Ambiguella.
Interessante anche il lavoro di Pietro Colosi, che ha discusso una tesi sulla caratterizzazione genetica di un mutante apireno del vitigno sangiovese, guadagnandosi un 110, così come Luca Loner, impegnato in uno studio sui nuovi approcci strumentali alla misura dei composti solforati nei prodotti enologici.
A testimonianza della qualità del percorso di studio seguito a San Michele, numerosi laureati hanno già un posto di lavoro nel settore della viticoltura e dell’enologia.
  

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