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«Sono qui per valorizzare la comunità di cui mi sento già parte»

Il presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè, ha incontrato tutto il personale FEM per rafforzare la visione comune della FEM

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«La Fondazione Mach deve elaborare una sua visione unitaria di agricoltura, dare vita a un modello unico e stringere forti legami con il territorio che la circonda.»
È stato questo il messaggio che il presidente della Fondazione Edmund Mach, Andrea Segrè, ha lanciato questa mattina durante l’incontro con i dipendenti.
Nell’aula magna si sono riunite duecento persone e altrettante hanno assistito all’evento in diretta streaming dalle postazioni di lavoro.
«Abbiamo bisogno di un FEM Pride – ha concluso il presidente, – annunciando l’evento “Reunion ad Expo” che in autunno porterà gli ex alunni della Fondazione all’esposizione universale di Milano.»

Questa mattina duecento dipendenti si sono riuniti nell’aula magna della Fondazione Mach per il primo incontro plenario del presidente Andrea Segrè.
A quasi tre mesi dal suo insediamento, Segrè ha voluto condividere la sua visione con il personale impiegato a San Michele all’Adige.
«Come prima cosa è importante comprendere la natura giuridica di FEM, – ha esordito il presidente davanti alla platea e ai dipendenti collegati in diretta streaming. – Questa è una realtà molto complessa.
«Pur essendo una fondazione di diritto privato, assumiamo una connotazione a geometria variabile a seconda degli ambiti di intervento.
«Dobbiamo capire come siamo vestiti e poi essere sarti di noi stessi, cucendoci addosso il miglior abito possibile.»
In altre parole il presidente sostiene che compito di FEM è cercare di sfruttare al massimo gli strumenti che in ogni ambito può utilizzare: quelli di natura privatistica, che dovrebbero garantire una flessibilità di azione e gestione dell’ente e del personale, e quelli di natura pubblicistica a salvaguardia di interessi più prettamente «pubblici».
 
Tra le priorità della presidenza Segrè c’è quindi il lavoro sull’identità e l’immagine di FEM, valorizzando sinergie e obiettivi comuni all’interno della filiera interna composta da istruzione, ricerca, sperimentazione, trasferimento tecnologico, produzione e vendita.
«La Fondazione deve maturare una visione di agricoltura che va condivisa con il territorio e con la politica, valorizzando il patrimonio umano interno in modo che ognuno possa esprimere al meglio la propria professionalità, – ha sottolineato il presidente. – La Fondazione Mach sta lavorando con l’Agenzia provinciale rappresentanza negoziale (APRAN) per dare vita a un contratto unico per gli enti strumentali privati della Provincia.
«Pur nell’ottica del contenimento della spesa e dei problemi finanziari – ha aggiunto Segrè, – bisogna trovare il modo di procedere con avanzamenti e stabilizzazioni che devono tuttavia avvenire all’interno di logiche trasparenti e condivise che devono riguardare tutto il personale in forza.»
 
L’approccio giusto per continuare a essere punto di riferimento in Italia e all’estero è quello del «FEM Pride», del senso di appartenenza a una realtà che offre quotidianamente spunti e azioni positive.
«In quest’ottica abbiamo organizzato un evento all’interno della cornice di Expo che prevede il coinvolgimento degli ex diplomati e laureati della Fondazione.
«Con loro andremo a Milano per poi tornare a San Michele in una giornata di visita che racconti che cosa siamo diventati e cosa saremo nei prossimi anni.»
Il presidente Segrè ha poi concluso l’incontro evidenziando la sua disponibilità al dialogo con ogni dipendente, nell’ottica della sburocratizzazione.
«Sono qui per valorizzare la comunità della quale mi sento già parte.»

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