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«I flussi di profughi sono una sfida comune per l'Europa»

Uno scambio di informazioni tra Baviera, Tirolo e Alto Adige ha portato a un pensiero umanitario comune

Lo scambio di informazioni tra la Baviera, il Tirolo e l’Alto Adige in merito alla questione dei profughi e le varie iniziative di sostegno delle tre regioni sono stati al centro della visita odierna della ministra bavarese Emilia Müller, dell’assessora del Tirolo del Nord, Christine Baur, unitamente all’assessora Stocker nella struttura di «Bagni di Zolfo» adibita all’accoglienza dei profughi.
Al termine della conferenza stampa organizzata al termine della visita alla struttura di Bagni di Zolfo gestita dalla Caritas la ministra bavarese Emilia Müller, l'assessora del Tirolo del Nord, Christine Baur, e l'assessora provinciale Martha Stocker hanno sottolineato che la questione dei dei profughi ha una dimensione europea.
Nel corso della conferenza stampa le tre responsabili politiche hanno illustrato la situazione dei profughi nelle rispettive regioni, le iniziative che sono state adottate ponendo l'accento sulla responsabilità dell'Unione Europea ed i particolare sull'attuale regolamentazione riguardante le quote di profughi attribuite ai singoli Stati.
L'assessora Stocker ha sottolineato che «La Baviera, il Tirolo e l'Alto Adige per la loro dislocazione lungo l'asse Nord-Sud sono coinvolte in egual misura nella problematica relativa ai profughi» ed ha affermato che la regolamentazione europea delle quote rappresenta una questione di solidarietà che coinvolge tutta l'Europa.
 
Attualmente la Svezia, la Germania e l'Austria hanno già adempiuto all'accoglienza della loro quota di profughi, mentre altri Stati europei hanno ancora ampi spazi di manovra.
Il principale onere per l'Alto Adige è attualmente rappresentato dalla gestione della situazione riguardante i profughi che compiono il viaggio per raggiungere i Paesi del Nord Europa, in particolare nelle stazioni ferroviarie di Bolzano ed al Brennero, mentre la sistemazione dei 472 profughi che hanno chiesto asilo coinvolge un numero di persone molto inferiore rispetto a coloro che richiedono asilo in Baviera e nel Tirolo.
L'assessora ha sottolineato che «L'Alto Adige si prepara ad accogliere ulteriori arrivi e ad organizzare ulteriori sistemazioni nei vari Comprensori».
L'assessora tirolese, Christine Baur, ha sottolineato l'importanza della sfida europea riguardo alle problematiche dell'immigrazione e dei flussi di profughi ed ha quindi illustrato il sistema di assistenza di base ai profughi vigente in Austria «In Austria, dove attualmente ci sono 40.000 persone richiedenti asilo e circa 2800 sono in Tirolo, abbiamo discusso per oltre un anno in merito alle quote. Contiamo di raggiungere entro l'anno il numero di 4200 in Tirolo».
L'assessora nord tirolese ha quindi criticato i toni con cui viene trattato il problema dei profughi il cui risultato è quello di dividere, discriminare e di creare apprensione nella popolazione ed ha aggiunto «Ciò deve finire, altrimenti sarà difficile gestire questa sfida».
Il Tirolo ha comunque già preso delle misure adeguate per fronteggiare la sospensione del Trattato di Schengen ed i maggiori controlli al confine legati al Vertice del G7 che si svolgerà in Baviera.
 
Da parte sua la ministra bavarese Emilia Müller ha sottolineato che a livello mondiale vi sono 50 milioni di profughi ed oltre un milione è in attesa di attraversare il Mar Mediterraneo. Attualmente in Baviera vi sono 60.000 richiedenti asilo ed entro l'anno si prevede che vi saranno ulteriori 70.000 persone che richiederanno asilo.
«Si tratta di una sfida a livello europeo che ci coinvolge tutti», – ha affermato ed ha quindi illustrato il sistema adottato in Germania per la prima accoglienza, i controlli medici e la suddivisione nei vari Länder.
Per quanto riguarda la prima accoglienza quest'anno sono stati messi a disposizione nei vari Comprensori bavaresi complessivamente 15.000 posti.
La ministra ha inoltre illustrato i sistemi e le strategie adottati dai «contrabbandieri» di profughi che trasportano sempre più spesso anche minorenni al di sotto dei 14 anni.
La ministra ha quindi chiesto comprensione per i maggiori controlli previsti ai confini nel corso del G7 ed ha ringraziato per le misure adottate allo scopo di limitare i disagi legati a questa particolare situazione.
Nel corso della conferenza stampa il direttore della Caritas Heiner Schweigkofler ha quindi illustrato il ruolo della Caritas che gestisce il centro di Bagni di Zolfo dove sono sistemati 130 profughi.

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