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ISTAT: l'Italia sta uscendo dalla deflazione e dalla crisi

Il Pil torna a crescere: +0,3% nel primo trimestre, il rialzo più forte da 4 anni

L’Istat, pubblicando i dati di tre situazioni tenute sotto controllo, attesta di fatto che l’Italia è uscita dalla deflazione e l’economia torna sia pur lentamente a crescere.
Ecco i tre report aggiornati alla data di oggi.

 Conti economici trimestrali 
Nel primo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente confermando la stima preliminare diffusa il 13 maggio 2015 scorso. La crescita del PIL è stata dello 0,1% nei confronti del primo trimestre del 2014.
Il primo trimestre del 2015 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2014.
La variazione acquisita per il 2015 è pari a +0,2%.
Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna mostrano andamenti dissimili, con i consumi finali nazionali in lieve diminuzione (-0,1%) e gli investimenti fissi lordi che crescono dell'1,5%. Dal lato degli scambi con l'estero, le importazioni sono aumentate (1,4%) e le esportazioni sono rimaste stazionarie.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del PIL per 0,2 punti percentuali (+0,3 punti gli investimenti fissi lordi, -0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private e un contributo nullo della spesa della Pubblica Amministrazione). La variazione delle scorte ha fornito un apporto positivo di 0,5 punti percentuali. Per contro, il contributo della domanda estera netta è stato negativo per 0,4 punti.
Dal lato dell'offerta, si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell'agricoltura (6,0%) e dell'industria (0,6%), mentre quello dei servizi ha segnato una variazione nulla. In termini tendenziali, il valore aggiunto dell'agricoltura è cresciuto dello 0,2%, quello delle costruzioni è diminuito dell'1,6%, quello dell'industria in senso stretto dello 0,4%, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,1%.
 
 Prezzi al consumo (dati provvisori) 
Nel mese di maggio 2015, secondo le stime preliminari, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% sia rispetto al mese precedente sia nei confronti di maggio 2014 (ad aprile il tasso tendenziale era -0,1%).
La ripresa dell'inflazione, dopo quattro mesi consecutivi di valori negativi, è dovuta principalmente all'ulteriore ridimensionamento della flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile) e all'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi; a quest'ultima contribuiscono in particolare l'inversione della tendenza annua dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,6% di aprile) e l'accelerazione della crescita di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e della cura della persona (+0,9%, da +0,7% di aprile).
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" mostra una risalita (+0,6%, da +0,3% di aprile); al netto dei soli beni energetici, si porta a +0,8% (era +0,6% il mese precedente).
L'aumento su base mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente all'aumento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,8%) - per effetto dei rialzi dei carburanti - e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), con particolare riguardo a quelli ricettivi.
L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a +0,1% (era nulla ad aprile).
Rispetto a maggio 2014, i prezzi dei beni fanno registrare un ulteriore ridimensionamento della flessione (-0,3%, da -0,5% di aprile) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera (+0,7%, da +0,3% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto ad aprile 2015 il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di due decimi di punto percentuale.
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,3% in termini sia congiunturali sia tendenziali (ad aprile il tasso annuo era nullo).
Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% sia su base mensile sia rispetto a maggio 2014 (il mese precedente il tasso tendenziale era -0,1%).
 
 Prezzi alla produzione dei prodotti industriali 
Nel mese di aprile 2015 l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali diminuisce rispetto al mese precedente dello 0,1% e del 2,3% rispetto ad aprile 2014.
I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dello 0,3% rispetto a marzo e del 3,1% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra una variazione nulla sia a livello congiunturale sia su base tendenziale.
I prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano un aumento dello 0,5% sul mese precedente (con un aumento dello 0,4% per entrambe le zone). In termini tendenziali si registra un incremento dello 0,6% (con un calo dello 0,1% per l'area euro e una variazione positiva dello 0,9% per l'area non euro).
Il contributo maggiore al calo tendenziale dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno proviene dal comparto energetico (-3,1 punti percentuali). Sul mercato estero per l'area euro il contributo negativo più rilevante deriva dall'energia (-0,5 punti percentuali). Per l'area non euro il contributo positivo più ampio proviene dai beni di consumo non durevoli (+0,6 punti percentuali).
Il settore di attività economica per il quale si rileva il calo tendenziale dei prezzi più marcato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni del 10,8% sul mercato interno e del 17,8% su quello estero.

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