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Giorgio Fracalossi è il nuovo presidente della Federazione

Eletto con il 60,2% dei voti: «Un risultato che ci chiama a nuove responsabilità»

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Giorgio Fracalossi è il nuovo presidente della Federazione trentina. È stato eletto stamani dall’assemblea cui hanno partecipato 398 cooperative, direttamente o con delega: 464 voti a Fracalossi, 304 a Geremia Gios, 3 bianche su un totale di 771 voti. Eletto anche il consiglio di amministrazione, che risulta rinnovato per il 40%
Fracalossi succede a Diego Schelfi, che per dodici anni ha guidato l’ente di via Segantini.
«12 anni di cui 8 trascorsi in piena crisi» ha ricordato lo stesso Fracalossi nel ringraziare il predecessore.
Il quale, nel saluto di commiato all’assemblea, ha ammesso che «uno degli sforzi più consistenti è stato quello di far comprendere prima di tutto a noi e poi fuori di noi, la nostra utilità per il Trentino e le idee per il suo futuro».
Nella assemblea elettiva del mattino, Fracalossi aveva spiegato i motivi della sua candidatura e della necessità di «non girarsi dall’altra parte».
Una scelta di responsabilità in un momento delicato per l’economia, con una importante riforma del credito cooperativo in corso.
 

 
L’altro candidato alla presidenza Geremia Gios aveva ribadito la funzione di sindacato della Federazione, che va interpretata come capacità di richiedere regole adeguate ai principi cooperativi.
«È cambiato il contesto, – ha affermato Gios. – È necessario recuperare coerenza nei comportamenti e sobrietà.»
«La cooperazione trentina è un sistema sano di imprese – ha affermato il direttore della Federazione Carlo Dellasega (foto qui sopra) – cresciuto a due cifre anche dopo il 2008, anno di inizio della crisi.
«Il fatturato è cresciuto dell’11,8%, il patrimonio netto delle cooperative di primo grado del 12%. Negli ultimi dieci anni sono state dichiarate 3 liquidazioni coatte su cinquecento cooperative, a fronte di 647 fallimenti di altre imprese.»
Sulla Federazione, il presidente Fracalossi ha chiarito che «continuerà ad avere un ruolo di guida e coordinamento, oltre che consulenza strategica e servizi di eccellenza. La vigilanza sulle cooperative ha dimostrato di funzionare e andrà ulteriormente arricchita di nuove funzionalità, come l’attribuzione di un “rating sociale” per l’impatto sociale e il rispetto dei principi cooperativi.»
Fracalossi ha espresso l’esigenza di avvicinare la politica alla cooperazione, per affrontare insieme, ognuno nel proprio ruolo, temi di interesse per la comunità, dalle regole per gli appalti alla vivibilità delle periferie.
 

 
Pronta risposta del presidente della Provincia Ugo Rossi (nella foto qui sopra mentre stringe la mano a Fracalossi), il quale ha confermato la stima verso il mondo cooperativo e la volontà di continuare a lavorare assieme.
«La Provincia autonoma di Trento, la Cooperazione e tutti gli altri settori del mondo economico di questa terra appartengono ad un "sistema" chiamato Trentino – ha detto Rossi, – dove ciascuno deve fare certamente la sua parte ed essere impegnato a giocare il tema della competizione, con cui anche il Trentino deve ormai stabilmente confrontarsi che ci piaccia o no, ma dobbiamo saperlo fare senza ritagliarci riserve o rendite di posizione.
«Istituzioni e forze economiche devono essere impegnate per rafforzare il sistema nella sua complessità e aumentarne la competitività, ma non la competitività fra i diversi soggetti, con accuse reciproche, come è avvenuto nelle ultime settimane, e accuse alla Provincia di dimenticarsi dell'uno o dell'altro settore. Solo così ci potrà essere una vera ripresa, che andrà a beneficio di tutti.»
«Unità e spirito mutalistico – ha detto ancora Rossi, ringraziando Schelfi e augurando buon lavoro a Fracalossi, – sono alla base del movimento cooperativo e ci permetteranno di affrontare le difficoltà che abbiamo davanti, a cominciare da quelle della  cantina La-Vis per la quale dobbiamo garantire il massimo impegno unitario per rimetterla in cammino a vantaggio di tutto il Trentino e soprattutto dei soci.»
«Dobbiamo stare uniti per far crescere il Trentino – ha detto – ma anche per affrontare alcune criticità. Tra queste l’impegno per far rimettere in cammino la Cantina LaVis, e anche per riformare la vigilanza cooperativa, nella parte del controllo legali dei conti che deve dimostrare di più la sua terzietà.
«La Provincia segue con attenzione l’iter della riforma del credito – ha concluso Rossi – e non mancherà di garantire la sua vicinanza. L’autonomia si può perseguire anche senza costruire recinti.»
 
 I distintivi d’oro della cooperazione 
Nel corso del pomeriggio sono stati conferiti tre distintivi d’oro della Cooperazione a Gualtiero Franzoni, cooperatore sociale fondatore tra l’altro del Punto d’Incontro e il Gabbiano, Guido Conci, per molti anni presidente della Cantina Mazzacorona e Francesco Pederzolli, tra i fondatori della Coop Consumatori Alto Garda.
Ospiti dell’assemblea anche gli alunni della classe Lea del liceo Filzi di Rovereto, che arrivano alla maturità dopo aver seguito un curriculum cooperativo con la costituzione di cooperative scolastiche e stage nelle imprese.

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