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Il dettaglio dell’incidente mortale di stamattina in Marmolada

Il resoconto del Soccorso Alpino di quanto accadde a causa di un fulmine sulla via normale di Punta Penìa

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Vista dal Sass Pordoi sulla Marmolada con la sua vetta più alta Punta Penia 3.342 metri e il ghiacciaio. 
Foto Jerzy Bereszko - Wikipedia.

Oggi, alle 10.40 circa, è scattato un allarme per una comitiva di undici alpinisti veneti del Cai di Oderzo, impegnati in un corso roccia che, dopo avere raggiunto Punta Penìa (la vetta più alta della Marmolada, 3.343 metri) lungo la via nord-ovest, mentre stavano scendendo lungo la via normale, per la cresta est, sono stati colpiti da un fulmine.
La folgore ha causato purtroppo la morte di un alpinista di 42 anni di Oderzo e il ferimento di altri tre, uno di media gravità e due lievi.
Il gruppo, diviso in cordate, dopo avere trascorso la notte al Rifugio Castiglioni, a Passo Fedaia, aveva iniziato l’escursione alle 4 di questa mattina.
Raggiunta la cima, durante la fase di discesa per la via normale, è stato letteralmente avvolto da un violentissimo temporale, con tuoni e fulmini.
Mentre gli alpinisti si trovavano lungo le cosiddette «Roccette», attrezzate con corde metalliche, a una quota di circa 3.100 metri, un fulmine li ha colpiti, provocando il ferimento di quattro di loro.
Le condizioni dell’uomo di 42 anni sono apparse subito disperate e un’infermiera che faceva parte della comitiva ha iniziato subito le manovre di rianimazione, con il massaggio cardiaco, mentre i compagni davano l’allarme, telefonando al 118. 
 
La chiamata di aiuto è stata ricevuta dal 118 di Belluno che ha inviato sul posto un elicottero del  SUEM, il quale però non ha potuto raggiungere la zona dell’incidente a causa della nebbia fittissima.
Nel frattempo il 118 bellunese ha chiesto l’intervento della Centrale unica operativa di Trentino emergenza, allertando a supporto anche gli uomini del soccorso alpino veneto della Val Pettorina.
L’Area operativa Trentino settentrionale del Soccorso alpino-Servizio provinciale trentino, di concerto con Trentino emergenza, ha inviato sul posto un elicottero, con a bordo il personale medico-sanitario e il tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino e una squadra di quattro tecnici del Soccorso alpino della Zona operativa Fiemme Fassa.

Anche in questo caso, per la nebbia, il mezzo aereo non hanno potuto raggiungere il luogo dell’incidente, riuscendo solo a fare sbarcare il Tecnico di elisoccorso e la squadra di tecnici del Soccorso alpino, circa 400 metri di dislivello più in basso rispetto al punto stabilito.
I soccorritori si sono quindi portati in quota a piedi e giunti sul posto hanno prestato i primi aiuti. Purtroppo per il ferito più grave non c’è stato nulla da fare, mentre gli altri feriti sono stati medicati e caricati sulle barelle.
Nel frattempo sono stati aperti gli impianti per fare salire in quota altre squadre di soccorritori, per permettere la delicata discesa dei feriti con le barelle.
Approfittando fortunatamente di una finestra tra la nebbia, l’elicottero è riuscito poi a imbarcare due feriti che sono stati trasportati all’ospedale di Trento.
Il resto della comitiva sta in questo momento scendendo a valle insieme agli uomini del Soccorso alpino trentino.

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