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L’impiego e il volo dei droni in Val di Non – Di Daniela Larentis

L’evento collaterale alla mostra TecnoNart ha avuto luogo al Centro Culturale d’Anaunia Casa de Gentili, a Sanzeno (Trento) il 19 e il 20 giugno

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TecnoNart, la mostra inaugurata il 6 giugno 2015 in cui sono rappresentate tecnologia, natura e arte perfettamente coniugate e integrate tra loro nel rispetto dell’ambiente (durerà fino alla fine dell’estate), ha dato il via a una serie di eventi ad essa collegati presso il Centro Culturale d’Anaunia Casa de Gentili, a Sanzeno, in Val di Non.
Una valle la cui economia, come quella di molte altre valli in Trentino, è principalmente di tipo agricolo (famosa è la vastissima produzione di mele).
E a proposito di agricoltura, in un mondo sempre più competitivo migliorare la qualità delle coltivazioni è sempre più importante. Lo si può fare utilizzando tecnologie innovative, per esempio i droni, programmati per effettuare voli e rilievi in perfetta autonomia e non solo.
Non stiamo parlando di fantascienza ma di gioielli tecnologici in grado di monitorare il raccolto, capaci di effettuare tutta una serie di operazioni come il controllo delle infestazioni dei parassiti, delle malattie e altro.
  
L’appuntamento con i DRONI dell’Università di Genova e di Vision Air si è tenuto nelle giornate del 19 e 20 giugno.
Venerdì 19 giugno dalle 20.30 alle 22.00 nell’ambito della conferenza dal titolo SAPRmania si è discusso sui droni e le nuove frontiere in ambito civile, i loro possibili utilizzi applicativi in Trentino: dall'agricoltura di precisione, alla valorizzazione paesaggistica, al monitoraggio del territorio.
Relatori: Lorenzo Marcenaro e Giorgio Rinolfi di Vision Air, team di sviluppatori di servizi coi mezzi UAV, e Gianni Vercelli.
Sabato 20 giugno dalle 9.00 alle 12.00 c’è stata una dimostrazione pratica per illustrare ai visitatori gli utilizzi dei droni nell'ambito della Protezione Civile, con il prof. Gianni Vercelli e il team di ricerca del DIBRIS (Dipartimento di Bioingegneria, Robotica, Ingegneria dei Sistemi) dell'Università degli Studi di Genova.
Presente all’evento un ospite d’eccezione, il generale Federico Bonato, comandante delle Truppe alpine.
 

 
Gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle) dell’Università di Genova, realizzati insieme alla spin off Vision Air e alla Virtual Robotix, sono apparecchiature multifunzionali molto sofisticate in grado di effettuare ottime riprese aeree, anche in 3D, e a una distanza dal suolo che varia dai 2 ai 150 metri.
Progettate secondo due tipologie, microdrone e drone, sono utili per le riprese aeree indoor e outdoor e la registrazione di immagini che richiedano grandissima precisione e qualità; il primo, un quadricottero di 20 cm e alto 12,5 cm, è utile per infiltrarsi in spazi angusti, come i boschi o le grotte, e il monitoraggio ravvicinato, mentre il secondo - un optocottero coassiale, più grande, dotato di otto eliche e otto motori posizionate coassialmente a due a due - è in grado di volare più a lungo e trasportare apparecchiature più sofisticate e pesanti.
Montando su una apposito supporto stabilizzato (gimbal) una doppia telecamera 4K e termica, realizza, grazie a questi strumenti, riprese stereoscopiche adatte alla mappatura territoriale e geotermica.

Infatti facendo volare il drone con una cadenza ciclica, e raccogliendo da ogni volo varie tipologie di dati geo-referenziati, si possono tenere sotto controllo gli smottamenti franosi e non solo.
Con questa logica, appunto, sono molteplici gli utilizzi possibili in ambito di monitoraggio del territorio: dal controllo del livello d'inquinamento, alle ispezioni per verificare lo stato di salute di palazzi ed infrastrutture, alle verifiche di dispersione energetica o dell'usura dei pannelli solari, o a tutto il settore in espansione dell'agricoltura di precisione.
Ricordiamo infine che l’UNIVERSITA’ DI GENOVA è stata la prima Università statale italiana a dotarsi di un corso di pilotaggio di droni con certificazione ENAC (tenutosi a marzo scorso allo scopo di formare piloti certificati e volontari specializzati nelle riprese aeree della Protezione Civile). Il corso si è tenuto presso il Campus Universitario di Savona.
Tale iniziativa, la prima sul territorio nazionale in una università statale, è stata indirizzata ad un primo gruppo di volontari e studenti universitari provenienti da Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto.
 

 
«L’iniziativa è collegata ad un progetto di ricerca» spiega il Prof. Gianni Vercelli «che prevede la costituzione di Squadre Droni della Protezione Civile, con compiti di Search & Rescue, cioè la ricerca dei dispersi in aree montane e il monitoraggio aereo di zone a rischio in caso di eventi di tipo alluvionale.
«A tale impegnativo progetto, coordinato dal DIBRIS – Università di Genova, collaborano l’A.N.A.- Dipartimento Protezione Civile, il Comune di Fossano (CN), il CNIT, l’Università di Trieste e la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, e, grazie al patrocinio del Comando delle Truppe Alpine, vedrà coinvolti nella formazione anche alcuni militari-volontari del Primo Reggimento Artiglieria da montagna, lo stesso che intervenne durante gli ultimi eventi alluvionali a Genova e in Liguria».
 
Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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