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Costruzioni, trentini a Roma alla manifestazione nazionale

Fillea Cgil del Trentino: in Provincia il costo del lavoro sia fuori dal ribasso dell'appalto e si investa sul patrimonio edilizio esistente – Più sicurezza nei cantieri

Anche gli edili trentini sono scesi a Roma questa mattina per partecipare alla manifestazione nazionale indetta da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e FeNeal-Uil.
Al centro della protesta precise richieste al governo nazionale. I lavoratori delle costruzioni vogliono risposte chiare e decisioni concrete su temi cruciali quali la sicurezza sui cantieri, la lotta al lavoro nero, ma anche un anticipo dell'età pensionabile e nuovi ammortizzatori sociali.
«Le richieste che abbiamo ribadito oggi all'indirizzo dell'esecutivo Renzi sono vere e proprie emergenze per il nostro settore, – spiega il segretario di Fillea Cgil del Trentino Maurizio Zabbeni. – Vanno date risposte coerenti e organiche al tema delle pensioni dei lavoratori edili riconoscendone la gravosità del lavoro stesso, al tema del lavoro attraverso investimenti pubblici diretti e indiretti finalizzati al sostegno di una eco-economia delle costruzioni, al tema della legalità, regolarità e sicurezza, che i recenti interventi normativi, sul DURC e sulle forme contrattuali mettono in serio rischio. Sono questioni per noi fondamentali perché in gioco c'è la dignità, la qualità ed la regolarità del lavoro.»
 
Questioni che vanno sciolte anche a livello provinciale come ricorda il segretario.
«Su temi quali la regolarità e la sicurezza, gli investimenti anche attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente la Provincia di Trento può e deve fare molto.»
La partita si gioca sul tavolo provinciale degli appalti dove si dovranno trovare i margini per innovare in positivo la normativa nell'ambito del confronto sul recepimento delle direttive europee in discussione nel parlamento italiano e che la Provincia ha deciso correttamente di anticipare, ma anche sul piano degli investimenti nel settore.
«Per la parte normativa chiediamo che Piazza Dante recepisca la nostra proposta di legge sul costo del lavoro negli appalti – spiega Zabbeni, – perché unito all'Osservatorio già operante, significherebbe creare un sistema trentino legato alla filiera della regolarità.»
 
In sostanza Fillea Cgil del Trentino insieme a Filca Cisl e Feneal Uil hanno proposto che una quota minima ed incomprimibile del costo del lavoro sia fuori dalla base d'asta degli appalti, come oggi già avviene per gli oneri sulla sicurezza.
Questo eviterebbe che il costo del lavoro, almeno per una sua parte, sia sottoposto a ribassi.
Per la parte, invece, legata agli investimenti, Fillea Cgil del Trentino ritiene che le risorse vadano indirizzate prima che nella realizzazione di nuove opere nella valorizzazione dell'esistente.
Per tale ragione «chiediamo alla Provincia una puntuale analisi del patrimonio pubblico e privato esistente, mettendo in campo progetti cogenti di riqualificazione e rigenerazione dello stesso, coerentemente al principio dell'eco-economia delle costruzioni, nel senso della sostenibilità ambientale e consumo di suolo zero. Anche la Provincia deve fare la sua parte fino infondo, al di là dei proclami.»

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