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«Perché è importante educare alla relazione di genere»

Lo ha spiegato l’assessora Sara Ferrari all'incontro con i dirigenti scolastici

«Educare alla relazione di genere è estremamente importante, oltre che un'opportunità prevista da una legge provinciale. Fugato qualche timore infondato, va ribadito il valore di un progetto che riguarda il rispetto tra le persone, il contrasto agli stereotipi e la valorizzazione dei talenti individuali.»
Questo è il messaggio che questa mattina l'assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari ha voluto trasmettere ai dirigenti scolastici del Trentino.
L'assessora Ferrari, accompagnata dal dirigente generale dell'Agenzia per la Famiglia Luciano Malfer, dal direttore di Iprase Luciano Covi, e dalla responsabile dei percorsi formativi Giulia Selmi, dell'Università di Trento, ha fornito ai dirigenti i dettagli relativi ai percorsi attivati quest'anno, precisando che si tratta di attività che vedono la collaborazione coordinata tra gli assessorati all'istruzione e alle pari opportunità, Iprase, Università e Commissione provinciale per le Pari Opportunità.
Dopo anni di esperienza, è stato evidenziato, viene proposto un pacchetto condiviso di cinque percorsi, a scelta, con la partecipazione di docenti, genitori e alunni (solo della scuola secondaria di primo e secondo grado).
 
«I percorsi – ha spiegato l'assessora, – affrontano il tema degli stereotipi legati ai ruoli maschili e femminili nella nostra società e mirano a promuovere tra i giovani la valorizzazione dei propri talenti individuali, non condizionati dal loro essere maschi o femmine.»
I percorsi formativi prevedono sia un momento di presentazione per i genitori, prima del loro inizio, che un momento di restituzione dei risultati, alla fine, sempre per le famiglie.
Inoltre, è stato ricordato nel corso dell'incontro di questa mattina, saranno organizzati incontri pubblici per illustrare queste iniziative, sia nelle scuole che hanno aderito al progetto, che in quelle che ne faranno richiesta.
I dirigenti scolastici che hanno già sperimentato questi percorsi negli ultimi anni hanno testimoniato la loro soddisfazione dichiarando di non avere avuto alcun tipo di lamentela ed hanno anzi invitato gli altri colleghi ad aderire e la Provincia a potenziare l'intervento in materia di pari opportunità.
 
La legge provinciale 18 giugno 2012, n. 13 «Promozione della parità di trattamento e della cultura delle pari opportunità tra donne e uomini» prevede che la Provincia autonoma di Trento possa promuovere iniziative educative, formative e informative a favore della diffusione di una cultura non discriminatoria basata sul rispetto, la tutela e la promozione delle differenze di genere. In particolare la Provincia può sensibilizzare all'introduzione delle pari opportunità nella programmazione educativa delle scuole di ogni ordine e grado.
Per il progetto educativo sulla «Relazione di genere» è importante che ragazzi e ragazze abbiano consapevolezza del ruolo sociale maschile e femminile affinché possano effettuare scelte guidate dai loro veri talenti o predisposizioni e non da condizionamenti di ruolo o da «stereotipi di genere», che definiscono a priori cosa è più adatto ad un ragazzo o ad una ragazza.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con altre considerazioni legate alla sessualità, come è stato invece paventato in queste settimane.

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