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Turisti olandesi, «Un calo che preoccupa i campeggi»

Al convegno FAITA Trentino analizzata la stagione estiva 2015 – Poletti: «La situazione merita attenzione: c’è bisogno di un intervento tempestivo di tutti»

Meno olandesi, nell’estate appena trascorsa, in Trentino.
Il dato preoccupante – pur con qualche distinzione tra territori e strutture – ha spinto FAITA Trentino, la federazione che riunisce i gestori di campeggio della provincia, ad organizzare un convegno con Frank Jacobs, caporedattore di ANWB, per cercare di capire i motivi di questa contrazione nelle presenze.

Fabio Poletti, presidente di Faita Trentino, ha subito chiarito i motivi dell’incontro.
«Il mercato olandese, soprattutto per i campeggi, è un mercato importante, in Trentino. In molti territori i turisti olandesi sono più numerosi di quelli di altre nazionalità, compresa quella italiana.
«Le sue variazioni, quindi, ci colpiscono direttamente e in maniera anche significativa; l’estate 2015 ha segnato un calo notevole, non compensato dagli aumenti, minimi, di altri turisti, italiani e tedeschi su tutti.
«Per questo è opportuno interrogarsi sulle cause di questa contrazione e intervenire, se possibile, per ridare al Trentino un appeal adeguato sul mercato olandese.»
La diminuzione degli arrivi dall’Olanda si colloca in un momento difficile per i campeggi trentini, stretti tra l’impossibilità di aumentare le tariffe e l’impennata dei costi (come la tassa sui rifiuti e l’Imis).
«Un momento – spiega Poletti – in cui saremo costretti ad introdurre l’imposta di soggiorno, contro la quale ci siamo battuti fin dall’inizio e che continuiamo a considerare sbagliata e addirittura dannosa.»
 
Nella sua relazione Frank Jacobs ha posto l’accento su alcuni aspetti utili a comprendere le dinamiche turistiche olandesi.
«L’Olanda – ha spiegato – sta vivendo una fase di crescita economica abbastanza robusta, con una crescita del Pil stimata al 2,5%, un calo della disoccupazione, l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie e dei prezzi delle case, forte indice di sviluppo.
«D’altra parte, le vacanze scolastiche, suscettibili di variazione di anno in anno, nel 2015 si sono accorciate di una settimana, la prima di luglio, riducendo i giorni a disposizione delle famiglie; nel 2016, per effetto probabilmente di ponti e festività, le settimane perse a luglio saranno due, con uno spostamento dell’inizio delle vacanze notevole.
«A questo si aggiunge il fattore meteorologico, che nell’estate 2014 è stato pessimo in Italia mentre è stato molto buono in Olanda e in altre destinazioni come Spagna e Croazia.
«Un fattore che per le famiglie olandesi - abituate a prenotare in anticipo (circa il 40%) e ad informarsi su internet - è decisivo, soprattutto in un contesto di turismo open air.
«Sul lato dell’offerta, l’Italia è passata dal secondo posto (dietro la Francia) al quarto posto, sorpassata da Croazia e Spagna. Il Trentino, tuttavia, rimane una destinazione interessante per gli olandesi, confermando una qualità delle strutture elevata.
«Negli ultimi anni – ha detto Jacobs – si stanno sviluppando nuove tendenze nel settore del campeggio, condizionate soprattutto da un turismo giovanile, come il fenomeno del campeggio indoor cittadino in vecchie strutture industriali dismesse. Sono fenomeni ancora di nicchia che però vanno studiate e dalle quali possono arrivare nuovi spunti per le strutture.»
 
L’intervento di Jacobs ha offerto numerosi spunti approfonditi nel successivo dibattito tra operatori, rappresentanti istituzionali (amministratori pubblici e presidenti e direttori di Apt) e funzionari di Trentino Marketing (anche se è stata annotata con rammarico la mancanza del direttore Rossini e, soprattutto, dell’Assessore provinciale Michele Dallapiccola).
«Le variazioni sul mercato olandese – ha detto Poletti, tracciando le conclusioni alla giornata – destano preoccupazione, anche perché arrivano in un periodo critico, proprio alla vigilia dell’introduzione dell’imposta di soggiorno sulla quale conserviamo in toto la nostra contrarietà e le nostre perplessità.
«Oggi abbiamo capito qualcosa in più; l’obiettivo era proprio mettere insieme più voci per ragionare sul problema e arrivare nelle prossime settimane ad attività concrete di rilancio del turismo open air sul mercato olandese.
«Attività che non potranno prescindere da una maggiore visibilità negli eventi di settore e investimenti redditizi in campagne marketing online e offline.»

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