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Giovani Cooperatori, nuovo direttivo e impegni confermati

Rinnovato al 70% il direttivo dei Giovani Cooperatori, ieri in assemblea a The Hub – Il prossimo impegno a ottobre: un seminario sull’eco-food

La crisi colpisce tutti, ma di più i giovani. Ne sono consapevoli i Giovani Cooperatori trentini, associazione che riunisce più di duecento «under35» da tutto il Trentino, e che si propone di promuovere la cooperazione tra le nuove leve.
Ma la crisi non si combatte con la lamentazione, piuttosto con le idee, l’impegno e le relazioni a rete.
Questo ha pensato il direttivo guidato da Elena Cetto che ieri ha chiamato in assemblea i soci nella nuova sede di The Hub a Trento per la relazione sull’attività e l’elezione del nuovo direttivo.
Nuovo in tutti i sensi, dal momento che sei consiglieri su nove ne prendono parte per la prima volta.
Tra i riconfermati Paolo Campagnaro, che rappresenta l’associazione anche nell’organismo nazionale ed europeo, Andrea Melchiori Pedron e Alessandro Merlini, i nuovi ingressi sono: Elena Bandera, Antonio Borghetti, Maria Rita Ciola, Sara Ghezzer, Andrea Recchia, Simone Ribaga. Spetterà al direttivo nominare il presidente dell’associazione.
 
«Dobbiamo farci protagonisti di un futuro che è già oggi e che dobbiamo sentire nostro con generosità, serietà e responsabilità, – ha affermato la Cetto. – La diffusione della cultura cooperativa è ancora una questione aperta per i giovani, perché spesso è assente. Serve una visione di rete aperta alle collaborazioni stabili e costanti.»
All’assemblea ha portato il saluto l’assessora Sara Ferrari, che ha «apprezzato la fatica, la formazione e le esperienze».
«Voi – ha detto – siete un soggetto che pretende dall’amministrazione perché siete in grado di fare proposte.»
Un incoraggiamento all’attività dei giovani cooperatori è venuto dal presidente della Federazione Giorgio Fracalossi e dalla vice Marina Castaldo.
 
Piuttosto intensa l’attività del sodalizio, distribuita tra corsi per futuri amministratori di cooperative (sta per partire la quinta edizione), esperienze «sul campo» con visite a realtà cooperative significative (tra queste la Sacmi, multinazionale di Imola delle macchine per ceramica) e l’impegno con il Piano d’ambito economico della Provincia autonoma di cui nell’ultimo biennio ha assunto la presidenza.
«Un luogo di confronto importante dove le associazioni giovanili di diverse categorie economiche possono condividere proposte di azione concrete da presentare ai vari soggetti locali», ha detto la presidente uscente.
 
Ma l’impegno più «forte» probabilmente riguarda il percorso di sensibilizzazione alla legalità, portato avanti con varie iniziative e collaborazioni con associazioni quali Libera ed altri soggetti impegnati su questo fronte.
Conferenze, uno spettacolo teatrale «Mafie in pentola», incontri – da don Ciotti a Nando Dallachiesa – e riflessioni propedeutici per la divulgazione di una consapevolezza culturale fondata sulla legalità.
L’associazione ha partecipato attivamente al forum nazionale dei giovani soci del credito cooperativo che si è tenuto proprio in Trentino lo scorso anno, e a molte altre occasioni di scambi di esperienze e collaborazioni con realtà del territorio con i «seminari in movimento».
Tra pochi giorni, a fine ottobre, l’associazione dedicherà un seminario specifico sul tema dell’eco-food in un luogo simbolico, Cascina Caccia, un casolare in Piemonte a San Sebastiano da Po confiscato alla mafia.
Saranno tre giorni di laboratorio e di università del gusto dedicati al consumo consapevole.

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