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Azzolini: «Il caso del gioco a forma di maialino non esiste»

Lo comunica il Comune di Rovereto, esprimendo meraviglia per come basti poco per giungere ad affrettate conclusioni di comodo

A proposito delle polemiche per la presunta rimozione del gioco a forma di maialino, l'Amministrazione Comunale precisa che mercoledì 30 settembre scorso gli operai comunali avevano installato presso la scuola dell'infanzia Rione nord di Via Saibanti un gioco a molla rappresentante un maialino stilizzato facente parte di un lotto di giochi da giardino fornito nei mesi scorsi gratuitamente al Comune dalla Provincia (Servizio conservazione della natura) e da destinarsi ai nidi e alle scuole dell'infanzia cittadine.
Tali giochi sono stati quasi tutti collocati in alcuni nidi e scuole dell'infanzia di Rovereto.
Uno di questi veniva collocato anche presso il nido Coccinella da cui sono pervenute segnalazioni dalle insegnanti circa il fatto che il gioco in questione fosse troppo voluminoso per l'età dei bambini.
Gli uffici avevano disposto di collocarne uno analogo presso la scuola dell'infanzia Rione nord.
 
L'installazione è stata eseguita collocando un plinto cementato nel terreno; pertanto le insegnanti hanno protetto l'area con panchine in attesa della stabilizzazione del terreno attorno al gioco.
Contemporaneamente, viste le dimensioni e l'altezza del gioco, decidevano di comunicare agli uffici le loro perplessità in ordine alla sicurezza per i bambini, soprattutto per i più piccoli, cosa avvenuta telefonicamente venerdì alle 11.30.
Ricevuta la comunicazione, gli uffici comunali competenti hanno risposto che si sarebbero attivati la settimana successiva per fare le dovute verifiche in merito al da farsi.
Infatti nella giornata odierna si è verificato che il gioco in questione è munito delle certificazioni previste dalla legge e che, nonostante le dimensioni effettivamente diverse da quelle degli altri giochi collocati presso i giardini delle scuole, è compatibile con la fascia di età 2-6 anni, in quanto facilmente accessibile e provvisto di seduta avvolgente.
 
«Per quanto riguarda le polemiche scaturite dai recenti articoli di giornale [non de l'Adigetto.it - NdR] è, si fa presente che la scuola dell'infanzia in questione non ha subito nessun tipo di pressione da parte di famiglie di alunni stranieri e che anzi il rapporto con le stesse è sempre stato caratterizzato da dialogo e rispetto reciproco» - spiega l'assessore competente Cristina Azzolini.
«Le maestre ci tengono inoltre a far sapere di non avere mai rinunciato a festeggiare il Natale come purtroppo ipotizzato da chi ha sollevato la polemica. Spiace che una realtà educativa che da sempre svolge un importante lavoro di integrazione sia oggetto di speculazioni politiche» aggiunge.
Il Comune di Rovereto ribadisce quindi che non c'è stata nessuna intenzione di rimuovere il gioco su pressione di chicchessia.
«Come di dovere, si ascoltano le insegnanti qualora le stesse rilevino elementi di poca idoneità rispetto alla sicurezza. Fatte le valutazioni del caso, sembra che tutto sia in regola e pertanto non si provvederà a nessuna rimozione perlomeno fino a che, dopo un periodo di sperimentazione, non si valuti diversamente, - conclude Azzolini. - Infatti, al di là delle certificazioni, ci possono essere anche valutazioni di poca idoneità che provengono dall'esperienza diretta dell'utilizzo del gioco da parte dei bambini, in particolare dei più piccoli.»

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