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«I microbi nell'acqua possono essere anche buoni»

Alto livello scientifico ha caratterizzato il convegno «Microbiota: salute, terme e alimentazione» che si è tenuto sabato 3 ottobre alle Terme di Comano

Sono stati più di 100, fra medici e ricercatori, i partecipanti al convegno medico che si è tenuto sabato alle Terme di Comano, da anni impegnate sul fronte della ricerca medico scientifica, ritenuta asset strategico per la propria crescita e il proprio sviluppo.
Molto ricco e interessante il programma scientifico presentato, con interventi che hanno spiegato il rapporto fra il microbiota e molte malattie: dai tumori alle malattie cutanee, dalla fibrosi cistica alla celiachia, dalle alterazioni intestinali alla tolleranza alimentare.
Sul fronte dermatologico sono stati presentati i primi risultati della ricerca, attuata dalle Terme di Comano con CIBIO, che ha investigato il ruolo del microbiota nelle malattie della pelle.
Le prime ipotesi emerse confermano che il provato effetto curativo di acque termali come quelle delle Terme di Comano sia almeno parzialmente dovuto al ripristino di un microbiota cutaneo «sano» indotto dalle caratteristiche fisico-chimiche delle acque utilizzate e dai microbi buoni contenuti.
 
Sabato 3 ottobre si è tenuto alle Terme di Comano il convegno «Microbiota: salute, terme e alimentazione», realizzato dalle Terme di Comano in collaborazione con le più importanti realtà di ricerca del Trentino, fra cui il Centro di Biologia Integrata dell’Università di Trento – CIBIO, FBK e FEM.
Oltre 100 i partecipanti, fra medici e ricercatori, per un convegno di elevato contenuto scientifico, che individua nuove modalità e nuove strade per affrontare alcune malattie, fra cui in particolare quelle della pelle, come psoriasi e dermatiti.
Non a caso il convegno si è tenuto proprio alle Terme di Comano, da anni riconosciute a livello europeo come uno tra i tre più importanti centri termali di dermatologia.
Un primato che deriva dalle autorevoli ricerche scientifiche che hanno documentato l’efficacia terapeutica dell’acqua termale di Comano, unica in Italia con proprietà anti-infiammatorie, lenitive ed emollienti, e testimoniato dalle migliaia di persone che ne hanno tratto beneficio.
 
I risultati preliminari presentati al convegno di Comano sono frutto, in particolare, del lavoro di un gruppo di ricercatori del CIBIO che da alcuni anni è al lavoro per dare nuove risposte alle persone affette da malattie della pelle. Proprio al CIBIO opera il più grande gruppo di ricercatori italiani e internazionali sul mircobiota. Alla base dei loro studi e delle ricerche ci sono appunto le cellule microbiotiche (prevalentemente batteri e funghi), gran parte delle quali popolano la pelle.
I risultati hanno da un lato visto la messa a punto di una metodologia sperimentale per il sequenziamento del microbiota cutaneo, dall’altro la definizione del microbiota cutaneo nella psoriasi e l’analisi longitudinale delle variazioni indotte dalla cura termale sul microbiota cutaneo in psoriasi e dermatite atopica.
I risultati evidenziano una ridotta biodiversità del microbioma e una marcata specializzazione microbica a livello di ceppo nelle lesioni psoriasiche, oltre l’esistenza di un numero elevato di organismi non ancora conosciuti che colonizzano la pelle. Questa scoperta è stata possibile grazie all’avvento delle tecniche metagenomiche (non basate cioè sulla coltivazione) che hanno permesso lo studio della massa microbica in vivo. La ricerca ha infatti un alto contenuto innovativo anche in funzione del fatto che tali metodi non sono stati, ad oggi, applicati al microbiota cutaneo in malattia.
 
A Comano, il dott. Nicola Segata, recente vincitore del Glob Award assegnato dalla Leo Pharma Research Foundation a talentuosi giovani ricercatori, ha spiegato che «i primi risultati sulla ricerca suggeriscono che una diminuita biodiversità microbica e specifiche sue configurazioni sono correlate all’andamento clinico della psoriasi.
«I microrganismi presenti nelle placche psoriasiche comprendono anche virus e funghi, alcuni dei quali non ancora studiati.
«Tali organismi potrebbero avere un ruolo rilevante nella psoriasi. Così come sembra emergere che ogni persona potrebbe avere un suo particolare corredo di ceppo di batteri.»
 
Interessanti e per certi versi sorprendenti anche i primi risultati condotti con tecniche metagenomiche sull’acqua termale di Comano.
È emerso che le proprietà terapeutiche dell’acqua termale, oltre che alle caratteristiche chimico-fisiche proprie di un’acqua ipotermale bicarbonato calcio magnesiaca con temperatura costante di 27°C, possono essere collegate anche alla presenza di microbi buoni.
Il dott. Cristofolini, Presidente dell’Istituto G.B. Mattei per la ricerca termale, spiega che nell’acqua termale di Comano un 30% di microbi buoni presenti non è ancora noto.
Sarà compito delle future ricerche dare un’identità precisa a questi microbi, che potrebbero essere i veri protagonisti delle capacità curative dell’acqua di Comano e dare spazio a nuove forme di applicazione, come per esempio in campo cosmetico.

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