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Una targa per ricordare l’esilio di Mons. Celestino Endrici

Fu deportato dal 1916 al 1918 in un’abbazia nelle vicinanze di Vienna – La biografia di Mons. Celestino Endrici

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Forse pochi sanno che nel 1916 il Vescovo di Trento Mons. Celestino Endrici fu arrestato dalla polizia austriaca e deportato a Heiligenkreuz, località a 40 km a sud di Vienna, dove rimase fino al termine della guerra.
Subì la stessa sorte di tanti altri sacerdoti trentini che furono internati a Katzenau o confinati in altre parti dell’Impero. Se da una parte gli sfollati avevano diritto di essere assistiti dai propri religiosi, dall’altra la presenza di personalità di rilievo come quella di Celestino Endrici rappresentava un serio pericolo in un teatro di operazioni militari con l’Italia.
Il vescovo trentino di origini anauni sarebbe stato importante anche dopo la guerra, basti ricordare alla sua intercessione per la scarcerazione di Degasperi quando Mussolini venne in visita a Trento.
 
Fatto sta che il presule venne segregato a Heiligenkreuz (in italiano Santa Croce) presso l’Abbazia dei Monaci Cistercensi dal 1916 al 1918. E il nostro Mario Eichta non se ne è mai dimenticato.
Ha pensato di ricordare ufficialmente la deportazione del vescovo trentino ponendo una targa in memoria di quel triste evento.
La sua idea è stata subito accolta entusiasticamente dal Comm. Vincenzo Allotti che, per ricordare il 50° della sua attività di artigiano del settore, ha prodotto una stupenda targa in ottone con la foto di Mons Endrici riprodotta in ceramica.
Poi una delegazione è andata ad applicare la targa (la vediamo nella foto) con una cerimonia alla quale hanno partecipato anche il presidente della Fanfara della Sezioni Alpini di Trento Asterio Frachetti e il Consigliere Paolo Filippi in rappresentanza della Sezione ANA.
Grande entusiasmo tra i Monaci e i visitatori dell'Abbazia nell'ascoltare le stupende musiche, specialmente l'Inno al Trentino, che il maestro della Fanfara Daniele Broseghini è riuscito a far suonare in modo straordinario.
 

  Mons. Mons. Celestino Endrici, Arcivescovo di Trento  
confinato durante la Grande Guerra a Heiligenkreuz.

Nasce in Trentino, nella Valle di Non, a Don il 14 marzo 1866.
Dopo gli studi del 1885 al Collegium Germanicum di Roma, nel 1891 si laurea presso l’Università Gregoriana in filosofia e teologia. Nello stesso anno a Roma viene consacrato sacerdote.
Nel 1892 ritorna in Trentino come cappellano a Cles e a Trento nella Chiesa di S. Maria Maggiore e poi come docente nel Seminario di Trento, di cui diverrà vicedirettore.
L’enciclica sociale di Papa Leone XIII del 15 maggio 1891 «Rerum Novarum», promulgata durante i suoi studi a Roma, interessò da subito e particolarmente Mons. Endrici, sempre sensibile alle problematiche delle categorie più indifese e al conseguente doveroso impegno dei cattolici verso il mondo del lavoro. Inserì sociologia come materia di studio, che pure insegnò, nel Seminario Vescovile.
A soli 38 anni, il 3 gennaio del 1904, viene raggiunto dalla nomina da parte dall’Imperatore Francesco Giuseppe, con la dovuta conferma in data 6 febbraio 1904 da Papa Pio X, a Principe Vescovo dell’allora vasta Diocesi di Trento e Bolzano. Era perfettamente bilingue.
Nella comunità trentina c’erano delle tensioni come la questione dell’università italiana a Trento, l’affermarsi del socialismo, i contrasti nella parte tedesca della Diocesi tra conservatori e cristiano-sociali, l’invadente germanizzazione del Tiroler Volksbund e la poliziesca e spesso brutale attività delle autorità militari austro-ungariche.
Il 1° marzo 1916 viene firmato dal Capo dello Stato Maggiore Generale Fleck, comandante la Fortezza di Trento, il decreto d’arresto nei confronti di Mons. Endrici che viene posto sotto sorveglianza militare.
Al Vescovo fu vietato di abbandonare la sua residenza a Trento in località San Nicolò e gli venne censurata ogni missiva. La villa fu fatta sorvegliare ed egli poteva muoversi in un preciso spazio esterno solo con la presenza dei gendarmi con la baionetta inastata. In data 3 marzo venne sospeso dai suoi uffici.
Il 14 aprile 1916, dopo 45 giorni di arresti domiciliari, il capo della polizia Dr. Rudolf Muck informava direttamente il Vescovo, a nome del Comandante Supremo Militare del Tirolo generale Viktor Dankl che ora poteva recarsi a Vienna e conferire con il Nunzio Apostolico, autorità ecclesiastica della Santa Sede competente territorialmente per ogni tipo di collaborazione o vertenza con l’Impero.
L’8 maggio 1916 partì per Vienna sotto stretta sorveglianza della polizia. A Vienna venne ospitato insieme al suo segretario don Augusto Guadagnini (Transacqua 1879; morì a 42 anni, il 2 settembre 1919 e fu sepolto a Transacqua) in arcivescovado dall’arcivescovo di Vienna, Mons. Friedrich Gustav Piffl, molto rincresciuto del trattamento riservato dalle autorità militari al Vescovo Endrici.
Il segretario del Cardinale Piffl, un giovane sacerdote, era stato incaricato dalla polizia di accompagnarlo nelle sue uscite e di riferire i nominativi delle persone incontrate. Pochi giorni dopo ebbe la visita del Ministro del Culto e dell’Istruzione Maximilian Hussareck von Heinlein (Ministro dal 1911 al 1917; il 25 luglio 1918 divenne Presidente del Consiglio dei Ministri) che gli elencò le accuse formulato dal Comando Supremo Militare del Tirolo.
Si incontrò pure con lo stesso Nunzio Apostolico, che rimase a Vienna fino al settembre 1916, Arcivescovo Mons. Raffaele Scapinelli (Modena 1858 - † Forte dei Marmi 1933).
Non gli fu permesso di ritornare in Tirolo, ma in data 19 giugno 1916 fu confinato insieme a don Augusto Guadagnini nell’abbazia dei Padri Cistercensi ad Heiligenkreuz, nell’attuale distretto di Baden, in Bassa Austria, a 15 km. da Vienna.
Il 19 agosto 1916 il Nunzio Apostolico Mons Scapinelli visitò a Heiligenkreuz Mons. Endrici che da quel colloquio rimase perplesso, in quanto non gli sembrò che la Nunziatura tutelasse degnamente e con convinzione la sua persona e la Diocesi che rappresentava.
Il nuovo Nunzio Apostolico a Vienna, l’Arcivescovo Mons. Teodoro Valfrè di Bonzo (Cavour/Torino 21.8.1853 - † Roma 25.6.1922) iniziò il suo incarico dal 14 settembre 1916 e lo mantenne fino al 1919. Mons. Endrici ebbe colloqui a Vienna con il nuovo Nunzio, in cui, pur rimanendo isolato nel suo confino di Heiligenkreuz, potè trovare finalmente l’appoggio e il sostegno di una persona leale e amica.
Il 28 settembre 1917 il Cardinale Piffl fece visita a Mons. Endrici ad Heiligenkreuz con l’incarico del nuovo imperatore Carlo d’Asburgo di convincerlo a dare le dimissioni dal suo incarico di Vescovo, visto che non avrebbe più avuto il permesso di ritornare a Trento, richiesta a cui il Vescovo Endrici rinunciò con la sua tipica fermezza, «perché non pervenuta, eventualmente tramite il Nunzio, dalla Santa Sede».
A Heiligenkreuz rimase fino al 3 novembre 1918, l’8 novembre fu ospite di ufficiali italiani al campo di prigionia di Sigmundsherberg.
Giunse a Trento il 13 novembre, accolto dall’entusiasmo della popolazione e delle autorità civili e militari.
Alle 18.00 dello stesso giorno concelebrò una funzione religiosa con il Te Deum nel Duomo di Trento, gremito per la storica occasione e fu poi festosamente accompagnato fino all’Arcivescovado.
Nel 1929 venne nominato Arcivescovo.
Morì a Trento il 29 ottobre 1940.
 
Mario Eichta

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