Home | Interno | Cantina Toblino, verso una viticoltura più sostenibile

Cantina Toblino, verso una viticoltura più sostenibile

Seminario «La fertilità del terreno: come mantenerla e migliorarla»: un appuntamento per favorire la nascita e la crescita del Biodistretto della Valle dei Laghi

image

>
In concomitanza con la semina delle essenze del sovescio, pratica agronomica consistente nell'interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del suolo, i viticoltori di Cantina Toblino si sono ritrovati presso il teatro di Sarche per approfondire ed apprendere nuove conoscenze e nuove idee in un seminario dal titolo «La fertilità del terreno: come mantenerla e migliorarla».
Il meeting, organizzato da Cantina Toblino con il contributo scientifico di Fondazione Mach e la collaborazione di Ferrari spumante, rientra in un ciclo di interventi denominato «Alternative in viticoltura» ed ha riscosso una nutrita partecipazione di uditori.
I lavori sono stati aperti da Bruno Lutterotti, presidente di Cantina Toblino, che ha evidenziato la necessità di allargare la dovuta attenzione ed il necessario rispetto anche alla sfera del terreno, vero e proprio universo di vita e di materia, anche se poco evidente, che ha importanti risvolti nell’agro ecosistema oltre che nel paesaggio.
Secondo Lutterotti questo appuntamento rappresenta un ulteriore lancio che la Cantina offre per favorire la dinamica di nascita e crescita del Biodistretto della Valle dei Laghi.
 
Il tecnico di Fondazione Mach, Marino Gobber, curatore del convegno, ha introdotto le stimolanti relazioni scientifiche inquadrando la necessità di rispettare e migliorare la fertilità del terreno nel contesto della conversione della produzione verso metodi di coltivazione biologici e meno impattanti.
Gobber ha sintetizzato l’importanza di questo aspetto per la Valle dei Laghi, con la foto della mietitura dei cereali, sottolineandone il significato per la Valle nella prospettiva del miglioramento della Biodiversità e del rispetto del suolo.
Interessanti le relazioni tecniche che si sono succedute: Luca Conte, esperto di orticoltura biologica, ha descritto in maniera molto chiara e vivace il ruolo della sostanza organica sulla fertilità del terreno, esponendola in tutte le sue componenti, fisica, chimica e biologica, in relazione anche ai macroeffetti che può avere sull’ambiente.
 
Enzo Mescalchin di Fondazione Mach ha analizzato l’influenza sulla sostanza organica da parte dei diversi sistemi di conduzione del terreno con particolare riguardo alla pratica del sovescio.
Andrea Cristoforetti sempre di Fondazione Mach ha proposto i criteri per la scelta dei concimi organici, mentre Florian Haas del Centro di ricerca e sperimentazione di Laimburg ha riportato le esperienze di conduzione negli appezzamenti viticoli in Alto Adige.
Infine Federico Bigaran, direttore dell’ufficio biologico della Provincia Autonoma di Trento ha chiarito i principi per discernere i concimi organici ammessi dalla normativa bio.
Tecniche e conoscenze intrecciano oggi innovazione con pratiche tradizionali per il rispetto del terreno e delle sue proprietà. Un'ulteriore occasione per il lancio del futuro distretto biologico della Valle dei Laghi nella sua interezza.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande