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FEM protagonista nell'«Human Technopole» di Milano

Oggi la presentazione a Milano: la Fondazione Mach tra gli enti fondatori del polo di ricerca che raccoglie l'eredità di Expo

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Andrea Segrè.

L'Human Technopole oggi è stato presentato ufficialmente dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Piccolo Teatro di Milano.
Nel progetto per il dopo-Expo la Fondazione Mach avrà un ruolo da protagonista.
L'ente di San Michele all'Adige è stato scelto per collaborare alla terna che gestirà il polo di «Italy 2040», la struttura da 70 mila metri quadrati che sorgerà a Rho, nella zona Expo, con laboratori e gruppi di ricerca internazionali per lo studio della qualità della vita.
Assieme a FEM, nel polo di ricerca lavoreranno l'Istituto italiano di tecnologia (Iit) di Genova e la Fondazione ISI (Institute for Scientific Interchange) di Torino, oltre a prestigiose università e a decine di imprese di eccellenza italiane.
All’incontro era presente anche il presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè.
«La presentazione diretta del Presidente del Consiglio è la prova che il Governo crede in questo progetto, che è stato scritto anche con il contributo della Fondazione Mach per la parte che riguarda il Cibo per la vita

La Fondazione Mach farà parte del centro di eccellenza mondiale per il miglioramento della vita che sorgerà a Milano negli spazi dell'Expo.
L'«Human Technopole» - così è stato chiamato il progetto - sarà un polo internazionale di ricerca e tecnologia applicata, dedicato all'alimentazione e a tutte le competenze che contribuiscono al benessere umano.
Oggi il progetto è stato presentato ufficialmente dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Piccolo Teatro di Milano, davanti a una platea gremita di autorità.
«La qualità dei centri di ricerca italiani è enorme. A Rho ospiteremo uno spazio dall'elevato valore scientifico e culturale.
«Il Governo vuole fare la sua parte; metteremo risorse ed energie. Già nel Consiglio dei Ministri di venerdì siamo pronti ad approvare il progetto, – sono state le parole di Renzi, che poi ha aggiunto: L'obiettivo è ospitare tante realtà che diano la scintilla.
«L'Italia sarà leader mondiale nelle tecnologie per l'essere umano, con un approccio interdisciplinare.»
 
«I tre istituti coinvolti da protagonisti – ha proseguito il Presidente del Consiglio – saranno i players che dovranno attirare i talenti internazionali. Human Technopole sarà un progetto che potremo definire the best
Assieme all’ente di San Michele all'Adige, a Rho lavoreranno l'Istituto italiano di tecnologia di Genova (Iit) e l'Institute for international interchange di Torino (Isi), per un totale di un migliaio tra scienziati, ricercatori e tecnici provenienti da tutto il mondo, oltre a 600 dottorati post laurea. Il governo finanzierà il progetto con 100 milioni di euro, mentre altrettanti arriveranno dalla Fondazione ligure.
L'«Human Technopole» ambisce ad attrarre le migliori intelligenze del mondo in cinque aree di lavoro: tecnologie per il welfare, medicina di precisione, nanotecnologie verdi e gestione dei rifiuti, valorizzazione del patrimonio culturale italiano e tecnologie multidisciplinari per l'alimentazione.
Proprio in quest'ultimo ambito, la Fondazione Mach, sulla scorta dell'esperienza maturata in un secolo e mezzo di storia, avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo di un'agricoltura sostenibile e di alimenti più sicuri e sani.
 
Il piano «Italy 2040 vision», che indirizzerà le attività del polo di ricerca, prevede collaborazioni con imprese di eccellenza, con lo scopo di creare nuove start up e lavori ad alta specializzazione.
Tra le aziende citate ci sono Bayer, Dupont, Ferrero, Barilla, Novartis, Nestlè e Unilever Syngenta, oltre a università come la Statale di Milano e il Politecnico, a fondazioni come la Umberto Veronesi, Benetton, San Paolo e Crt.
L'obiettivo è quello di portare la Penisola, fra 25 anni, a essere il leader mondiale nelle human technologies, spingendo gli enti scientifici coinvolti nella cittadella della scienza a collaborare su 11 progetti in diversi campi del sapere.
L'Italia potrà così fare passi avanti nella robotica di supporto alla chirurgia e alla riabilitazione, nei materiali intelligenti (plastica vegetale, purificazione dell'acqua e applicazioni biomediche), nella nanomedicina e nella genomica.
Un'attenzione speciale sarà dedicata alla cura del cancro e delle malattie neurodegenerative.
 
Con la partecipazione a Human Technopole la Fondazione Mach raggiunge un grandissimo traguardo.
«La nostra adesione a questo progetto è il riconoscimento dell'ottimo lavoro fatto fino a oggi nel campo della ricerca, – commenta il presidente della Fondazione Mach, Andrea Segrè. – Fin dall'inizio del mio mandato ho ripetuto che FEM è un gioiello unico a livello nazionale, forse anche globale, perché ospita sotto lo stesso tetto la ricerca, la didattica e il trasferimento tecnologico. Questo valore aggiunto, nell'Italy 2040 vision, è stato pienamente riconosciuto.
«Questo traguardo è frutto della nostra partecipazione al tavolo di coordinamento ristretto della Carta di Milano con il ministro Maurizio Martina. Questo successo è dovuto anche alle iniziative promosse all'Esposizione Universale insieme alla Provincia Autonoma di Trento.»
 
«La Fondazione Mach – aggiunge il presidente Segrè – è arrivata prima nell’area Chimica e nell’area Agricoltura nella classifica dell’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema Università e Ricerca).
«Abbiamo 44 abilitazioni alla docenza universitaria da parte del MIUR, ogni anno produciamo più di 200 pubblicazioni e, nel giro di cinque anni, abbiamo sequenziato sei genomi, tra i quali quello della vite, della mela e della Drosophila suzukii.
«Siamo pronti per cogliere la sfida del dopo-Expo.»
Ad aumentare le potenzialità di FEM, a settembre è stata annunciata la convenzione che istituisce a San Michele all'Adige il Centro Agricoltura, Alimentazione, Ambiente con l’Università di Trento, allo scopo di sviluppare le collaborazioni scientifiche nel settore e radicarle sul territorio a partire dal corso di laurea in Viticoltura ed Enologia.
Il Centro permetterà di incrementare la produzione scientifica e incentiverà la partecipazione congiunta a progetti di ricerca, facendo massa critica e aumentando così anche le chance di acquisizione di risorse europee.
«Certamente il CAA – aggiunge il presidente Segrè – rappresenta uno straordinario valore aggiunto, perché con l’Università di Trento, e le sue riconosciute eccellenze, aumenta notevolmente la nostra massa critica.»

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