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L’omaggio a don Guetti per i 120 anni della Federazione

Fiori sulla tomba del fondatore della cooperazione trentina, ma anche una corona con la bandiera francese al monumento ai caduti

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Hanno preso il via stamani a Vigo Lomaso le celebrazioni per i 120 anni della Federazione, costituita da don Lorenzo Guetti il 20 novembre 1895.
Una anticipazione dell’evento che nel prossimo finesettimana si terrà a Trento in via Segantini.
Ma il primo pensiero è andato alle vittime innocenti degli attentati di Parigi.
Il presidente della Giorgio Fracalossi ha espresso il cordoglio della cooperazione trentina per una tragedia che ha colpito non solo la Francia ma l’umanità intera.
Deposta una corona di fiori davanti al monumento ai caduti nel cimitero di Vigo Lomaso.
 
Don Marcello Farina ha celebrato la messa nella chiesa di Bivedo.
«Non lasciamoci sconfiggere dalla paura e dal catastrofismo: fa solo  il gioco del potere. Quanto più siamo impauriti, tanto più il potere ha via libera per rendersi servi. Dobbiamo recuperare la speranza.»
Riguardo i 120 anni della Federazione, don Farina ha regalato alla cooperazione tre parole su cui interrogarsi: pazienza (accettare l’esistente o reagire?), perseveranza e resistenza, intesa come capacità di tornare a stare in piedi.
«Con la forza e spirito di solidarietà che vale la pena far germogliare continuamente.»
 

 
«Il mondo è in forte cambiamento, e la nostra storia è stata caratterizzata da molti momenti difficili, – ha affermato Giorgio Fracalossi intervenendo successivamente ad incontro pubblico nella piazzetta di Larido a due passi dall’edificio in cui sorse la prima Cassa Rurale. – Abbiamo il dovere di interpretare questo cambiamento in chiave attuale senza rinunciare per questo ai valori che don Guetti ci ha insegnato. Per questo serve essere uniti.»
«Le cooperative possono fare la differenza sia in tempi di crisi sia in periodi normali, con la solidarietà e i valori, – ha detto il sindaco Alberto Iori. – E Sandro Bella, presidente delle locali Cassa Rurale don Guetti e Famiglia Cooperativa Terme di Comano, ha rimarcato il valore del territorio su cui è ancorata la cooperazione.»
 
Per lo storico Alberto Ianes, responsabile del Centro sulla Storia dell’economia cooperativa della Fondazione Museo storico, la vera sfida della cooperazione ci gioca sull’equilibrio tra le due dimensioni economica e sociale.
Se prevale la prima c’è il rischio reale di omologazione con altre imprese, se la seconda è preponderante si rischia il tracollo economico.
Una sfida non facile, ma possibile.
 
 

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