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Festeggiati i 40 anni del Centro Laimburg

E' nato con il Secondo Statuto di autonomia, allorquando Bolzano si è staccata da Trento, perdendo così l'Istituto Agrario di San Michele

I 40 anni del Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg a Vadena sono stati celebrati oggi all'Istituto agrario di Ora con un simposio davanti a quasi 200 persone.
Relatori del Centro provinciale e degli istituti partner hanno approfondito gli ambiti del lavoro di ricerca della Laimburg: frutticoltura e viticoltura, tutela delle piante, qualità dei prodotti, zootecnia.
Fondato nel 1975, il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg è l'istituzione leader in Alto Adige nella ricerca in agricoltura e sulla qualità dei prodotti alimentari.
Nel suo intervento l'assessore provinciale all'agricoltura Arnold Schuler ha ripercorso la storia dell'istituto, una storia di successo per i risultati raggiunti.
Grazie all'aggiornamento e alla formazione continua, sia sul piano teorico che della pratica, e grazie all'impegno di personale qualificato e motivato, «il Centro di sperimentazione Laimburg è diventata una struttura rinomata e apprezzata al di fuori dei confini locali.
«Dobbiamo dire grazie – ha aggiunto Schuler – ai suoi fondatori e a tutti coloro che per quarant'anni hanno lavorato a favore della crescita e dell'aggiornamento della struttura.»
 
Costituito con un piccolo gruppo di lavoro, guidato dal pioniere Hermann Mantinger e dal tecnico Hans Gasser, che si occupava di frutti-viticoltura, oggi il Centro Laimburg rappresenta un apprezzato punto di riferimento per l'agricoltura riconosciuto a livello internazionale.
Nel 1999 a Mantinger è succeduto in qualità di direttore Josef Dalla Via, che ha introdotto nel Centro la biologia molecolare, fondamentale per approfondire le conoscenze e le contromisure a malattie come gli scopazzi del melo e la flavescenza dorata in viticoltura.
Da sei anni direttore è Michael Oberhuber. Nella sua funzione di presidente del Centro Laimburg, Schuler ha ringraziato in particolare il suo predecessore Luis Durnwalder che ha indirizzato la crescita della struttura provinciale dal 1979 sino al 2014.
«Stiamo sviluppando il futuro della Laimburg sfruttando meglio le sinergie, ad esempio nella gestione delle superfici della Laimburg e dell'Azienda foreste e demanio, – ha spiegato Schuler. – In collaborazione con la LUB si lavora inoltre al Piano d'azione a favore dell'agricoltura di montagna.
«Si punta anche a consolidare la cooperazione tra ricerca e consulenza.»
 
Negli anni il campo d'azione delle attività della Laimburg si è ampliato dalla frutti-viticoltura alla difesa delle piante, all'orto-floricoltura e al giardinaggio, all'agricoltura di montagna, all'enologia, alle analisi chimiche in agricoltura, alle colture alternative di pregio (drupacee e piante aromatiche) e alla piscicoltura.
Gli ambiti di lavoro sono diventati una trentina, il numero degli operatori è salito a circa 200, annualmente si lavora a 300-400 progetti.
Con la cooperazione a livello nazionale e internazionale,il Centro Laimburg porta in Alto Adige nuove cognizioni scientifiche, che a loro volta vanno a beneficio dell'agricoltura locale.

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