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Trasporto merci nell'arco alpino: «La sfida dell'intermodalità»

Incontro ieri fra gli l'assessore Gilmozzi, gli amministratori delle provincia di Bolzano e Tirolo, Interbrennero e autotrasportatori

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L'assessore provinciale ai trasporti Mauro Gilmozzi ha presieduto ieri sera l'incontro con i rappresentanti delle amministrazioni della Provincia autonoma di Bolzano e del Land Tirol (erano presenti l'assessore alla mobilità altoatesino Florian Mussner e la vicepresidente, nonché assessora alla mobilità del Tirolo, Ingrid Felipe), i vertici di Interbrennero, i rappresentanti della categoria degli autotrasportatori di Confindustria Trento, Associazione Artigiani del Trentino, Assoimprenditori Bolzano, i rappresentanti delle Camere di commercio.
«Il raddoppio della ferrovia del Brennero cambierà la modalità di trasporto delle merci e delle persone lungo questo asse che rimane il più trafficato per i collegamenti fra nord e sud Europa, – ha detto in apertura. – «Questo deve spingerci a lavorare congiuntamente, in un'ottica di sistema e di corridoio, in favore dell'intermodalità.
«Siamo consapevoli che trasferire il traffico dalla gomma alla rotaia incontra ancora delle difficoltà, sia in termini di costi che di logistica. In questi mesi è però emersa la volontà di mettere assieme gli operatori del settore, la società Interbrennero, che gestisce l’interporto di Trento, le Camere di commercio dei tre territori dell'Euregio e le amministrazioni provinciali per capire quali strategie costruire assieme, su tutto il territorio, da Monaco fino a Verona.
«Come assessori ai trasporti dell’Euregio chi siamo anche proposti come trait d’union fra i due poli del corridoio. Alla Commissaria europea ai trasporti Bulc, che abbiamo recentemente incontrato, abbiamo sottolineato come lo svantaggio che il ferro presenta rispetto alla rotaia deve essere colmato, con azioni di incentivo oltre che di disincentivo.
«Per quanto riguarda il Trentino, con la società Interbrennero abbiamo convenuto sulla necessità di potenziare l'intervento a servizio delle lunghe distanze, anche utilizzando il fondo regionale di 6 milioni di euro di cui disponiamo.»
 

 
Dal tavolo è emersa la comune volontà di affrontare tutti i temi cruciali relativi all'intermodalità, rendendo il sistema ferroviario sempre più competitivo, con più operatori e servizi migliori.
Per il Brennero transitano attualmente 2 milioni di Tir all'anno.
Con l'intermodalità attuale ne vengono trasportati circa 25.000. Secondo le stime prodotte da Interbrennero, questa cifra potrebbe essere portava almeno a 250.000.
È necessario mettere a punto anche una politica di sovvenzioni in favore delle imprese, per far si che sì attrezzino tecnologicamente per sostenere questa sfida.
Attualmente solo il 30% circa delle imprese di autotrasporto italiane sono gruabili, cioè adatte all'interscambio gomma-rotaia (su rotaia i tratti più lunghi, su gomma solo i tratti finali, il cosiddetto ultimo miglio).
«Dobbiamo lavorare su due tavoli – ha concluso Gilmozzi. – Il tavolo della politica deve insistere con l'Europa affinché questa ferrovia venga utilizzata. Non possiamo lasciare decidere solo al mercato.
«Dobbiamo però portare all'Europa un progetto concreto, che potrebbe far perno sull'Interporto di Trento, e che enfatizzi la logica e le necessità del corridoio, non di ogni singolo territorio.
«Accanto al tavolo politico dovrà lavorare quindi un tavolo tecnico, che sviluppi una proposta vincente.»
L'incontro si è concluso con la decisione di costituire un gruppo di lavoro, in capo a Interbrennero, per elaborare un progetto condivisibile.

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