Una trentina di studenti di Ingegneria chiamati ad Ala
Domani sera in scena i progetti dei futuri architetti per far rinascere Via Nuova
Gli studenti di Ingegneria edile e architettura saranno oltre una trentina, i progetti per rinnovare la via almeno altrettanti.
Domani, lunedì 23 novembre, alle 20.30 all’auditorium della Cassa Rurale Bassa Vallagarina, in via della Roggia, verranno presentate le idee e i lavori che i futuri architetti dell’Università di Trento hanno realizzato dal 2013 a oggi durante il corso di Disegno automatico.
Un incontro divulgativo per affrontare il tema dell’abbandono dei centri storici. Il sindaco Claudio Soini: «Una relazione proficua e che continuerà, abbiamo in studio altri progetti».
La professoressa Giovanna Massari: «Un’esperienza corale e volutamente provocatoria».
Il lavoro che verrà presentato domani sera, con video, disegni 3D e tavole animate, è cominciato un paio di anni fa, grazie a una convenzione tra la Comunità della Vallagarina e l’Università di Trento.
Coinvolto, da subito, il comune di Ala. Per circa un mese, nel 2013, gli studenti, allora al terzo anno di Ingegneria edile - Architettura, hanno lavorato su via Nuova e sui suoi palazzi, progettando soluzioni innovative per dare loro una nuova vita.
«Un’invasione pacifica di giovani che misuravano, facevano foto e rilievi, si scambiavano consigli – commenta il sindaco Claudio Soini – alla fine hanno avviato delle soluzioni progettuali talvolta anche irrealizzabili, frutto della fantasia, per restaurare questa via centralissima e dare aria nuova ai suoi antichi palazzi.
«Una relazione proficua che cercheremo di far continuare nei prossimi anni perché serve a riportare l’attenzione sul nostro centro storico.»
A coordinare il lavoro degli studenti è stata la professoressa di Disegno dell’Università di Trento Giovanna Massari.
«Abbiamo affrontato il tema dell’abbandono dei centri storici, della scarsa vita che oggi popola via Nuova come altre realtà delle nostre città.
«I ragazzi hanno tentato strade alternative e volutamente azzardate. Il centro città è bello ma i negozi spesso sono chiusi, la gente non si ferma.
«Occorrevano visioni architettoniche provocatorie per attirare l’attenzione e su questo gli studenti si sono dati da fare, prendendo spunto dall’architettura più contemporanea. Un lavoro condiviso che li ha visti lavorare davvero insieme.»
Quattro i filoni su cui i futuri ingegneri edili e architetti hanno lavorato: percorsi, spazi pubblici, spazi privati e corti, utilizzo di tecnologie contemporanee per riportare in vita la storia della città di Ala.
Ma sulla natura dei progetti la docente non anticipa nulla: «Venite a vederli e vi sveleremo come abbiamo progettato la via Nuova del futuro.»
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