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Oggi e domani lavoratori in sciopero per quattro ore

Questo perché sono saltate le trattative sul rinnovo contratto industria alimentare

Quattro ore di sciopero su tutti i turni tra oggi e domani.
Ma anche blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità contrattuali e un fitto programma di assemblee sui luoghi di lavoro.
È così che i lavoratori del comparto alimentare rispondono alla rottura della trattativa sul rinnovo del contratto di settore, scaduto a fine novembre 2015.
Il rinnovo riguarda 400mila persone in Italia, poco più di 2mila in Trentino.
Il tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali, Flai Cgil Fai Cisl e Uila Uil, e Federalimentare è saltato lunedì scorso di fronte alla rigidità della parte datoriale.
 
«La proposta di Federalimentare è irricevibile – spiega la segretaria di Flai del Trentino, Manuela Faggioni. – Di fronte alla nostra proposta di un aumento di 150 euro spalmato su 4 anni, Federalimentare ha proposto un aumento di 7 euro. Una provocazione che non possiamo accettare, come non possiamo cedere sul piano della flessibilità o sul congelamento degli scatti di anzianità e del premio di produzione.»
Quest'ultima richiesta della parte datoriale, secondo il sindacato, è fuori da ogni logica.
«Non si comprende che senso possa avere bloccare il premio di produttività per i lavoratori dopo che con l'ultima legge di stabilità il governo ha previsto la decontribuzione», insiste Faggioni con Mariano Campana della segreteria Flai del Trentino.
Federalimentare chiede anche una maggiore flessibilità, in aggiunta a quella già ottenuta e prevista dal precedente contratto oggi scaduto.
 
La piattaforma unitaria di Flai Cgil Fai Cisl e Uila Uil è stata presentata nel settembre scorso e dopo 4 mesi di confronti tecnici Federalimentare lunedì, al primo confronto in plenaria, ha dimostrato totale chiusura di fronte alle richieste delle organizzazioni sindacali, ed in particolare sull'applicazione del contratto nazionale a tutti i lavoratori della filiera produttiva, la garanzia di continuità occupazionale in caso di cambio appalto, il mantenimento delle norme che regolano i licenziamenti individuali e la costituzione di una comunità di sito, che dia la possibilità a tutti i lavoratori a qualsiasi titolo presenti all'interno del sito produttivo di usufruire degli stessi servizi e avere uguali tutele anche sul piano della sicurezza.
«Federalimentare pretenderebbe un accordo basato esclusivamente sulla penalizzazione complessiva delle retribuzioni dei lavoratori. Così non lo possiamo accettare», insiste Faggioni.
La mobilitazione e le assemblee andranno avanti per arrivare ad una riapertura costruttiva del confronto.
Se non ci saranno le condizioni per questo risultato Flai Fai e Uila sono pronti a proclamare entro la fine del mese uno sciopero generale.

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