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Concerto al Teatro Sanbàpolis, mercoledì 10 febbraio

Parte dall'«afrobeat» per arrivare al «rap» il viaggio musicale di Tony Allen

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Il Teatro Sanbàpolis di Trento ospiterà mercoledì 10 febbraio un novo appuntamento con «Transiti: musiche in movimento», la nuova proposta del Centro Servizi Culturali S. Chiara che intende portare alla ribalta artisti rappresentativi di scene musicali in cui sia evidente la relazione dialettica fra tradizione originaria e slancio innovativo, dunque fra passato e futuro.
Il quarto concerto in calendario avrà per protagonista Tony Allen, l'uomo che ha fornito forza motrice all’afrobeat, innovativo stile musicale coniato a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta in Nigeria da Fela Kuti fondendo folklore locale e ritmi afroamericani.
Della formazione guidata dal «black president», autentico eroe nazionale d’opposizione in patria, Tony Allen è stato a lungo batterista e direttore musicale: a tutti gli effetti una sorta di fiduciario artistico per centinaia di concerti e decine di dischi.
 
Interrotta quella memorabile partnership nel 1979, Allen ha avviato una carriera da solista che l’ha portato a intersecare via via le rotte del jazz, del reggae, del rap e del pop, senza tradire comunque il precetto fondante del movente originario: mantenere vivi, aggiornandoli, i codici della tradizione.
Definito tempo fa da Brian Eno «forse il migliore batterista che sia mai esistito», il musicista di Lagos ha avuto modo di collaborare strada facendo con un’infinità di artisti, primo fra tutti Damon Albarn dei Blur, che l’ha voluto al suo fianco negli esperimenti compiuti con The Good, The Bad & The Queen e Rocketjuice And The Moon.
Raggiunta la veneranda età di 75 anni, Allen non dà segni di stanchezza e continua a macinare chilometri su chilometri in tournée, l’ultima delle quali innescata dal decimo lavoro a suo nome, Film Fo Life, uscito nel 2014. Una leggenda vivente che non ha alcuna intenzione di abdicare al proprio ruolo.
Sul palcoscenico del Tetro Sanbàpolis Tony Allen, che suona la batteria e canta, sarà affiancato da Rody Cereyon (basso), Indy Dibongue (chitarra), Jean-Phi Dary (tastiera), Nicolas Giraud (tromba), Yann Jankielewicz (sax e tastiera) e Patrick Gorce (percussioni).
 
Ad aprire il concerto di Tony Allen sarà, mercoledì 10 febbraio a Sanbàpolis, il gruppo musicale Stregoni, formato da due artisti professionisti – Johnny Mox e Above the Tree – e da alcuni musicisti profughi. Assieme, proporranno al pubblico Storie e suoni dei migranti.
Johnny Mox e Above the Tree sono al lavoro su un progetto dedicato alle politiche migratorie dell’Unione Europea. Un vero e proprio laboratorio musicale dal vivo, che attraverso una serie di concerti-workshop organizzati nei centri profughi, si pone l'obiettivo di raccontare quello che accade ogni giorno non in mare, non ai confini del deserto, ma nelle nostre città.
Electro-tribalismo, hip hop, psichedelia, afro e gospel si fondono con la musica che risuona nella cuffie dei migranti respinti alla frontiera.
Sul palco assieme a Mox e Above the Tree ci saranno, di volta in volta, musicisti di ogni estrazione e provenienza in quello che hanno definito un vero e proprio laboratorio live di Stregoneria.
 
Mercoledì 10 febbraio i riflettori del Teatro Sanbàpolis si accenderanno alle ore 21.00.
Il costo del biglietto d'ingresso è stato fissato in 10 euro.

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