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Olivi: «La Provincia non arretra, garantisce le risorse»

Affollata presenza di amministratori all’incontro sui lavori socialmente utili promossi da Agenzia del Lavoro

Più efficacia, più qualità e politiche ancora più inclusive nel rinnovato impegno della Provincia autonoma di Trento sui lavori socialmente utili.
Lo ha ribadito oggi il vicepresidente Alessandro Olivi nel corso di un incontro, cui hanno partecipato circa 150 amministratori di comuni, comunità di valle e aziende pubbliche di servizi alla persona, ovvero gli Enti beneficiari dell’Intervento 19/2016: l’accompagnamento all’occupabilità attraverso i lavori socialmente utili promossi da Agenzia del Lavoro.
«Anche quest’anno – ha ricordato Olivi – nonostante la diminuzione delle risorse, soprattutto quelle europee, abbiamo confermato i finanziamenti a disposizione dell’Intervento 19, che assommano a 12 milioni. Complessivamente, aggiungendo anche quanto stanziato per il Progettone, sono oltre 60 i milioni di euro che il bilancio della Provincia ha previsto per sostenere l’occupazione dei soggetti deboli. Rispetto a questo presidio di solidarietà – ha aggiunto il vicepresidente – non si fanno passi indietro, ma occorre, tuttavia, che si arrivi ad un maggior coordinamento con i comuni e con le comunità di valle, per fare rete, in una logica di sistema, puntando su omogeneità e equità.»
«Non si tratta di assistenzialismo o semplicemente di garantire un reddito a persone particolarmente deboli, ma di farle sentire cittadini attivi, protagonisti all’interno delle proprie comunità.»
 
«La credibilità che il Trentino si è guadagnato in questi anni a livello nazionale – ha concluso Olivi – è legata proprio alla capacità di rivedere e aggiornare le proprie politiche.»
«L'intervento 19 – ha detto Riccardo Salomone, presidente dell’Agenzia del Lavoro, va letto nel piano del contesto complessivo delle politiche del lavoro messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento ed il coordinamento diventa quindi fondamentale per aumentare la dinamica di efficienza dell’intero sistema. Lo strumento – ha aggiunto – si regge su una componente strutturale, ma anche congiunturale e dunque deve essere flessibile e pronto ad adattarsi all’evolversi della realtà, per lo meno nelle sue declinazioni operative.»
«Nel 2015 – ha ricordato Antonella Chiusole dirigente generale di Agenzia del Lavoro – gli iscritti sono stati 3951, i lavoratori assunti 1969. I soggetti promotori sono stati: 14 Comunità di Valle, 169 Comuni singolarmente o consorziati tra loro, 22 Aziende Pubbliche Servizi alla Persona.»
 
NOVITA' INTRODOTTE CON IL DOCUMENTO DEGLI INTERVENTI DI POLITICA DEL LAVORO 2015/2018
Eliminazione del criterio dell'ICEF (introdotto nel 2015 per il 2016 e quindi mai applicato) per la scelta da parte degli enti promotori dei lavoratori appartenenti alla categoria dei disoccupati.
Introduzione di due elementi necessari per la definizione da parte degli enti promotori dei criteri per la scelta dei lavoratori da inserire nei progetti: lo stato di svantaggio sociale e le difficoltà di inserimento lavorativo.
Previsione di un unica categoria relativa ai lavoratori disoccupati: «disoccupati da più di 12 mesi, con più di 45 anni.»
Il previgente Documento degli Interventi di Politica del Lavoro prevedeva le seguenti due categorie: «disoccupati da più di 12 mesi, con più di 35 anni» e «disoccupati da più di 3 mesi, con più di 50 anni».

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