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Mostra permanente sulle testimonianze della storia di Marlengo

La mostra permanente «Marlengo nella preistoria», allestita nell'ingresso del Municipio a Marlengo, documenta la storia del paese

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Una Lucerna romana e una spilla per vestiti a crice dell'alto medioevo.
 
L'Ufficio Beni Archeologici della Provincia in collaborazione con il Comune di Marlengo ha allestito presso il Municipio una mostra che documenta la storia del paese, le cui testimonianze risalgono alla preistoria.
Durante una serie di scavi, condotti da Catrin Marzoli, direttrice dell'Ufficio Beni Archeologici, sono venuti alla luce vari reperti archelogici risalenti al Mesolitico, al Neolitico all'Età del Ferro preromana e all'epoca romana.
I reperti, che testimoniano la storia movimentata di Marlengo, sono stati raccolti ed esposti nella nuova mostra permanente allestita all'ingresso del Municipio di Marlengo.
Inaugurando l'esposizione l'assessore Mussner ha detto «Scopo dell'esposizione è fare conoscere a tutti gli abitanti di Marlengo, ma in primo luogo anche ai bambini, l'appassionante passato del luogo dove vivono. Infatti, dai numerosi reperti archeologici esposti emerge ora la movimentata storia del paese.»
Ritrovamenti sporadici di strumenti in selce (pietra focaia) effettuati duranti gli scavi testimoniano la presenza di accampamenti stagionali di cacciatori già nel Mesolitico (IX-VI millennio a.C.).
 
Sono documentati pure resti delle prime comunità agricole stanziali risalenti al Neolitico (V-IV millennio a.C.), e anche tracce di insediamenti della preromana età del Ferro.
«Molto più evidenti sono le testimonianze dell'attività edilizia durante l'epoca romana e l'alto Medioevo, quando la conca di Merano costituiva un territorio di confine: in un primo momento tra la romana X Regio e la provincia Raetia con capitale l'attuale Augusta, successivamente tra le zone di influenza dei Franchi, degli Osatrogoti, dei Longobardi e dei Baiuvari», ha spiegato la direttrice dell'Ufficio Beni archeologici Catrin Marzoli.
Anche il limite settentrionale della diocesi di Trento passava, secondo Marzoli, fin dall'epoca del primo Cristianesimo, nella conca di Merano, dove confinava con la diocesi di Coira.
Il percorso didattico della mostra, con la quale si persegue l'obiettivo di avvicinare gli abitanti di Marlengo alla storia del loro paese, è stato curato da Christian Terzer in collaborazione con l'Ufficio provinciale Beni Archeologici.
L'allestimento grafico è opera dello studio «Gruppe Gut».
L'idea di questa esposizione è stata proposta dalla ex-referente per la cultura del Comune di Marlengo, signora Annelies Wolf Erlacher, dopo avere visitato uno scavo condotto da Marzoli in un'estesa Villa romana nel territorio comunale di Marlengo.

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