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Gestione del traffico aereo: una questione di partecipazione

Costi, sicurezza, efficienza, ritardi, confort: tutto conta nel meccanismo complesso che regola un aeroporto in uno studio dell'Università di Trento

Ogni anno nel mondo oltre 1,6 miliardi di persone prendono l’aereo.
Si aspettano un volo piacevole, in piena sicurezza, più economico possibile, senza ritardi né cancellazioni, accompagnato da soste in aeroporti moderni e funzionali, dotati di tutti i confort.
Con oltre 10 miliardi di voli all’anno (che si stima in aumento a 16,9 nel 2030) accontentare i viaggiatori è una sfida per chi gestisce il traffico aereo: un meccanismo complesso che ha le sue basi negli aeroporti.
Soltanto in Europa ce ne sono 425 e danno lavoro a oltre 58mila addetti (Eurocontrol annual Report 2014).
 
C’è chi si occupa di sicurezza, chi è impegnato nella riduzione dei costi di gestione, chi gestisce la logistica, chi si preoccupa di migliorare l’efficienza e il confort.
Ma perché gli aeroporti funzionino alla perfezione è necessario che tutte le attività che al loro interno sui svolgono, siano tra loro coordinate e armonizzate.
Ogni minimo cambiamento – come l’introduzione di una corsia preferenziale o di una nuova segnaletica o una modifica in una procedura d’imbarco – può impattare su altri processi causando ritardi, costi aggiuntivi o rischi per la sicurezza.
Tenere un aeroporto sotto controllo oggi è possibile e gli strumenti informatici sono i principali alleati.
 
Ma il motore principale è la partecipazione.
Proprio come avviene nei social network più popolari, la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti permette infatti di intervenire nelle decisioni, anticipando il confronto e limitando così il rischio di scelte sbagliate.
Con questa convinzione è nato il progetto europeo PACAS (Participatory Architectural Change Management in ATM Systems) che si propone di costruire un sistema informatico partecipativo in grado di supportare il miglioramento gestionale del traffico aereo degli aeroporti.
Una volta sviluppato il sistema, ogni operatore potrà essere allertato in anticipo sulle modifiche previste in un settore diverso dal proprio e sulle potenziali conseguenze sulla sua area di interesse.
 
Con 1 milione di euro di finanziamento dal Programma Horizon 2020, il progetto biennale PACAS rientra nell’ambito di SESAR (Single European Sky ATM Research) una più ampia linea d’azione iniziativa lanciata dall’Unione Europea per dare vita nell’arco dei prossimi 30 anni ad un sistema di trasporto aereo più fluido e sicuro.
A coordinare PACAS è l’Università di Trento, in prima fila con il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (in particolare l’unità di ricerca di Paolo Giorgini che coordina) e con il Dipartimento di Economia e Management (con Roberta Cuel e Diego Ponte).
Una collaborazione interna all’Ateneo che si è estesa agli altri partner internazionali del consorzio: il centro di ricerca norvegese Stiftelsen SINTEF, l’Università di Utrecht (Olanda) e il partner industriale Deep Blue srl.
Il lancio ufficiale del progetto PACAS con tutti i partner avverrà domani, giovedì 17 marzo al Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale.
Il progetto avrà durata biennale.

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