Monitoraggio ambientale: ricerca e pratica si incontrano
EURAC, unibz e Laimburg si confrontano con imprese e amministratori
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Quantificare il disboscamento di un’area con un drone. Misurare la croccantezza di ogni mela messa in commercio con la tecnologia della luce.
Registrare con una «scatola nera» le operazioni di un agricoltore.
Ecco alcuni dei metodi innovativi che EURAC, unibz e Laimburg stanno sperimentando in una ricerca comune e che nei giorni scorsi hanno presentato ai futuri utilizzatori in un workshop.
Obiettivo di questa ampia ricerca è sviluppare un sistema integrato di monitoraggio per l’agricoltura in Alto Adige.
Il monitoraggio dell’ambiente e dell’agricoltura a cui le istituzioni stano lavorando dal 2013 con il supporto di alcune imprese locali comprende tutti i livelli di osservazione e impiega diverse tecnologie: riprese con voli esplorativi analisi di laboratorio, dati satellitari e misure in campo, sensori a terra e analisi qualitative non distruttive.
I ricercatori condividono dati e competenze e questa condivisione non si ferma al confronto tra esperti.
Nei giorni scorsi EURAC, Libera Università di Bolzano e Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg e hanno incontrato agricoltori, imprenditori, ed esperti della Provincia per presentare loro - destinatari della loro ricerca - alcuni dei risultati dei loro studi.
Gli esperti di Laimburg hanno illustrato i risultati sull’impiego di alcune tecnologie ottiche per controllare la qualità delle mele.
«Abbiamo indagato i sistemi migliori per controllare il gusto e il valore nutrizionale del maggior numero di frutti – potenzialmente tutti quelli che vengono commercializzati – a un costo sostenibile per il produttore», spiega Angelo Zanella, ricercatore di Laimburg.
«A questo incontro abbiamo inoltre invitato alcune aziende leader mondiali nella produzione di questi sistemi per far incontrare le necessità dei produttori agricoli con l’offerta dell’industria.»
Tra le tematiche presentate dai ricercatori di EURAC ci sono le osservazioni fatte con il drone.
«Abbiamo mostrato ai tecnici provinciali e agli imprenditori le potenzialità del drone come strumento di monitoraggio delle foreste. Sorvolando un bosco il drone acquisisce centinaia di foto per creare un’immagine 3D a risoluzione altissima. In questo modo può misurare per esempio l’entità di un disboscamento o i danni causati dalla grandine» spiega Enrico Tomelleri, ricercatore dell’EURAC e pilota del drone.
Agli agricoltori e agronomi presenti all’incontro gli esperti della Libera Università di Bolzano hanno presentato le potenzialità dei quaderni di campagna automatizzati.
«Stiamo sviluppando delle scatole nere da sistemare sui trattori per registrare in automatico le diverse attività di ogni agricoltore. Si tratta di un sistema che monitora i tempi, le quantità di prodotti distribuiti su ogni campo e il costo di queste operazioni, rendendo il lavoro degli agricoltori più semplice e finalizzato a un maggior controllo di gestione con ricadute positive sulla redditività ed ecosostenibilità» spiega Fabrizio Mazzetto, professore di unibz.
«Questo confronto con i destinatari della nostra ricerca ci ha fornito indicazioni precise su quali aspetti dobbiamo ancora esplorare fino alla fine del progetto - fine 2016 - ma soprattutto ci ha permesso di guardare oltre, a nuove collaborazioni e nuove esigenze a cui rispondere» questa l’opinione condivisa dai partner.
Il progetto Monalisa è finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano. EURAC, unibz e Laimburg collaborano con l’Università di Innsbruck e con IDM Südtirol-Alto Adige.
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