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Un vino, un’azienda/ 19 – Di Gianni Pasolini

Perciso, «CISO» per gli amici, dal nome di un contadino che si chiama Narciso

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Bere del vino non è solo gustarsi una bevanda piacevole, ma è avere la possibilità di poter scoprire anche belle storie che si nascondono dietro e dentro a quella bottiglia.
Quella che vi voglio raccontare oggi è una storia che parla di un contadino speciale di nome Narciso, detto «CISO», un contadino Trentino che possedeva un vigneto più unico che raro nella viticoltura Trentina; un vigneto con viti piantate da più di 100 anni di Lambrusco a Foglia Frastagliata.
Una tenuta in cui veniva coltivata con passione e rispetto questa vite ma che rischiava di andare persa per sempre quando venne a mancare Narciso: sarebbe stato trasformato in un campo di Pinot Grigio, molto più commerciabile, perdendo così memoria di un contadino che credeva in questa storica biodiversità tanto affascinante.
A questo punto, un gruppo di vignaioli trentini, i Dolomitici, si fecero carico di proteggere la memoria di Narciso e del suo sogno di produrre il Lambrusco a Foglia Frastagliata, ed oggi abbiamo la fortuna ed il piacere di vedere quel sogno realizzarsi con il «Perciso» (Per Ciso), il vino a lui dedicato.
Questa vite abbastanza sconosciuta ai più, viene da anni coltivata nella parte più a sud della Regione, verso Ala-Avio e, come il nome lascia intuire, è parente stretto del più noto Lambrusco Emiliano-Romagnolo, ma ormai adattatosi alle caratteristiche pedoclimatiche della nostra regione, riesce ad esprimere una sua tipicità.
 
Un’altra caratteristica di questo vigneto è data dalle sue radici: sono a Piede Franco.
Per capirsi, la quasi totalità dei vigneti Europei, dopo la strage subita nel fine ‘800 ad opera della Fillossera, un parassita americano che rischiò di estinguere la vite distruggendola dalle radici, si riuscirono a salvare solo quando si scoprì che andava innestato il vitigno da coltivare su una base di vite americana, inattaccabile dalla Fillossera.
Da qui, i vigneti che appartengono al periodo «pre-Fillossera» e quindi mantengo le radici originarie, vengono chiamati «a piede franco».
Il Perciso si presenta di colore rosso rubino carico, consistente e intenso nei profumi che ricordano leggermente il Lambrusco ma con una complessità maggiore di profumi, sia di frutta a bacca rossa che una piacevole nota vegetale.
In bocca è secco, equilibrato tra buon corpo e complessità di profumi, che rendono il vino davvero goloso grazie anche ad una buona freschezza che chiama un altro sorso.
Una bella persistenza ci offre lo spunto per affiancarlo a qualche preparazione di primi asciutti saporiti o anche ad affettati e formaggi semi stagionati.
Acquistando una bottiglia di Perciso si contribuisce a portare avanti quel sogno realizzato da raccontare ad esempio per le future generazioni e di belle storie a lieto fine, come di buoni vini da bere, non ci si stanca mai.
 
Gianni Pasolini
www.vinotube.it


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