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Come vogliamo che sia il nostro futuro?

By Design or by Disaster 2016 (DoD16): a Bolzano il convegno su design e comunicazione eco-sociale

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Come vogliamo che sia il nostro futuro? Soprattutto, quali pratiche possono aiutarci a rendere sostenibili i nostri, differenziati stili di vita?
È il tema centrale del convegno By Design or by Disaster, iniziativa della Facoltà di Design e Arti alla terza edizione.
Previsti workshop pratici, lezioni e presentazioni dei professionisti e attivisti, italiani e internazionali, del design per il cambiamento eco-sociale.
Le riflessioni sulla sostenibilità sviluppate nel corso dei decenni precedenti sono ancora valide?
Di quelle intuizioni, quali possono essere recuperate e impiegate per incidere su un presente segnato dalla crisi sociale e ambientale ma che, al tempo stesso, offre inedite possibilità di azione?
E, soprattutto, quale parte possono avere il design e la comunicazione nel riorientamento sostenibile degli stili di vita? Sono alcune delle domande che fungeranno da piattaforma per gli incontri e le attività in programma a By Design or by Disaster, il convegno organizzato dal professor Kris Krois con i docenti e studenti della laurea magistrale in Design Eco-Sociale della Facoltà di Design e Arti.
Riduzione radicale dei consumi, consumo ecologico, attivismo ecologista e sociale, prototipazione degli strumenti, Do it yourself, sviluppo di comunità, beni comuni sono le parole d’ordine del convegno improntato però non solo all’approfondimento teorico ma anche all’azione.
«Il convegno si concentrerà sullo studio delle migliori pratiche di sostenibilità ma anche dei loro punti deboli, – afferma Kris Krois. – Cercheremo di capire, con l’aiuto dei relatori invitati, le strategie più efficaci per condurci verso una economia ed una cultura sostenibile.»
 
Tra gli ospiti che interverranno durante gli incontri di venerdì 6 e sabato 7 maggio, saranno presenti grandi nomi del Design per la sostenibilità come Ezio Manzini o Alastair Fuad-Luke.
Il primo, docente al Politecnico di Milano, alla University of the Arts di Londra e alla Tongji University di Shanghai, è tra i promotori del Global Network on Design for Sustainability, una rete che collega le scuole di design che, in tutto il mondo, sono attive sul terreno del design per la sostenibilità e l’innovazione sociale.
Fuad-Luke, già professore della Aalto University in Finlandia e ora docente di Design Research nell’ateneo bolzanino, è l’autore di testi fondamentali come Design Activism o The Eco-Design Handbook.
 
Quest’anno, il convegno si intreccia con il Festival della Sostenibilità organizzato da studentesse e studenti della Libera Università di Bolzano.
DoD16 e il Festival della Sostenibilità uniscono le forze per il workshop durante il quale verrà creato l’orto collettivo universitario.
Venerdì pomeriggio e sabato saranno dedicati a incontri e discussioni con i nostri ospiti provenienti dal mondo dell’arte, del design, dell’attivismo e delle scienze sociali. Il workshop sarà tenuto da Open State / POC21, un eterogeneo team di designer, giornalisti, costruttori di comunità tedeschi con grande esperienza nella realizzazione di campagne di comunicazione per enti non profit.
Al workshop prenderanno parte, inoltre, un permacultore, ricercatori di unibz e docenti del corso di laurea magistrale in design eco-sociale. Il lavoro pratico sarà accompagnato da discussioni di carattere sociale e politico con Christa Müller e Dagmar Diesner (Food Sovereignity Europe, Montagna viva).
Gli studenti del corso di laurea magistrale in Design eco-sociale esporranno i lavori realizzati durante il primo anno di corso e dedicati alla tematica ESSEN /ALIMENTARE/FOOD – dall’agricoltura alla cultura della tavola.
Per ulteriori informazioni sul programma e per l’iscrizione al workshop e agli incontri, è possibile consultare la pagina: http://designdisaster2016.unibz.it

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