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Rifiuti, sciopero per 500 lavoratori trentini – Probabili disservizi

Mobilitazione nazionale il 30 maggio: il contratto è scaduto a dicembre 2013. Interessate Dolomiti Ambiente, Padova Tre, Amnu, Asia, Sogap, Fiemme Servizi

A due anni e mezzo dalla scadenza del contratto nazionale, il comparto Igiene ambientale sciopera lunedì 30 maggio, con una mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil. Tra pubblico e privato, il settore conta oltre 100 mila addetti in Italia - oltre 500 in Trentino.
La trattativa è giunta a un blocco per le posizioni delle controparti: Utilitalia (per il pubblico) e Fise-assoambiente (per il privato).
Di seguito i punti irrisolti. Rifiuto a riconoscere le condizioni di miglior favore per il dipendente in caso di cambio di appalto (licenziabilità senza reintegra, come si trattasse di nuovi assunti e non di lavoratori con 20 anni di anzianità); maggiore possibilità di esternalizzare i servizi e riduzione della responsabilità solidale; aumento dell’orario settimanale a 38 ore, della flessibilità e della reperibilità; riduzione del compenso per straordinario e delle altre indennità contrattuali; maggiori penalizzazioni delle retribuzioni in caso di malattia in un settore i cui addetti, a contatto con rifiuti di ogni tipo, sono esposti a neve, gelo, pioggia, afa; proposte economiche assenti o del tutto irrisorie.
 
«È chiaro – spiega Luigi Diaspro di Fp Cgil – il tentativo di scardinare per via contrattuale tutele, diritti e retribuzioni dei lavoratori, peggiorando le loro condizioni di lavoro e rendendoli più deboli, un tentativo che rivela la volontà di affidare gli appalti alla cooperazione sociale, in un dumping contrattuale che vedrebbe soccombenti la qualità, la sicurezza, il grande tema dei diritti che la Cgil sta affrontando con la raccolta delle firme per il sostegno alla legge di iniziativa popolare per il Nuovo Statuto delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
«È invece necessario migliorare le condizioni di salute e sicurezza, contrastare la logica delle gare al massimo ribasso, evitare lo spezzettamento del ciclo dei rifiuti per ricondurlo a una ricomposizione virtuosa e rispettosa del lavoro e dell’ambiente. Occorre riaprire il conflitto, con questa prima giornata di sciopero, per affermare il diritto ad avere un contratto nazionale unico.»
 
Le assemblee nei luoghi di lavoro stanno registrando grande partecipazione e preoccupazione per una vertenza che non si sblocca e rischia di far regredire il comparto.
In Trentino le aziende interessate sono molte, tra esse Dolomiti Ambiente a Trento e Rovereto, Padova Tre in Vallagarina, Amnu a Pergine, Asia a Lavis, Sogap a Tione, Fiemme Servizi e altre ancora. Il giorno dello sciopero saranno organizzati presidi nelle varie sedi di lavoro.
«Questo sciopero – conclude Diaspro – giunge in un momento in cui è necessario utilizzare tutti gli strumenti democratici per contrastare l’idea di avere mani libere sul lavoro e sui lavoratori e poche condizioni di tutela occupazionali e contrattuali.
«Sarà uno sciopero anche per i cittadini, sui quali inevitabilmente ricadranno le conseguenze della protesta, ma tutto affinché i servizi siano resi possibili in termini di qualità e rispetto del lavoro.»

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