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«Il mio più cordiale saluto alla popolazione trentina»

Queste la parole che il nuovo Commissario del Governo, prefetto Pasquale Gioffrè, ha rivolto ai Trentini nel giorno del suo insediamento

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Il nuovo commissario del Governo per la Provincia autonoma di Trento Pasquale Gioffrè si è insediato oggi e già in mattinata ha salutato le autorità locali e quelle di stato.
Nel pomeriggio ha accolto i giornalisti nella biblioteca del Palazzo del Governo, tramite i quali ha colto l’occasione per salutare la popolazione trentina.
«Nell’assumere l'incarico di Commissario del Governo per la Provincia di Trento – ha detto – desidero far pervenire il mio più cordiale saluto alla popolazione di questa splendida provincia così ricca di risorse ambientali, umane e culturali.
«Sono particolarmente lieto di questo incarico che cercherò di svolgere con entusiasmo e con sincero spirito di servizio.
«Attraverso l'impegno concorde e solidale di tutte le componenti sociali e istituzionali potranno essere positivamente affrontati i problemi della collettività, individuando e realizzando soluzioni efficaci.
«Formulo, pertanto, l'augurio che, grazie a questa collaborazione, si possa proficuamente perseguire l'obiettivo di una sempre maggiore prosperità e benessere per la Provincia autonoma di Trento e per i suoi abitanti in un contesto di ordinato e sereno vivere civile.»
 
Il prefetto Gioffrè è nato nel 1955, è sposato e ha due figli, uno dei quali frequenta la facoltà di Giurisprudenza all’università di Genova. Nei suoi trasferimenti non ha mai coinvolto la famiglia
«Ma Trento ha una delle facoltà migliori di Giurisprudenza d’Italia – ha detto – e non sarebbe male se mio figlio si trasferisse qui.»
Il suo precedente incarico lo ha svolto in Sardegna, col ruolo di Rappresentante del Governo, come viene denominato a Cagliari l’incarico analogo a quello assunto oggi a Trento.
«Non c’è paragone tra le due realtà, – ha precisato. – La Sardegna studia il Trentino e l’Alto Adige per imparare ad amministrarsi bene.»
 

 
Stamattina, parlando con il presidente Rossi, ha espresso ammirazione per tutto, ma in particolare per quello che si sta facendo per la gestione degli immigrati.
Si riferiva in particolare al servizio Cinformi, che molti hanno considerato come uno dei punti di forza della nostra Autonomia.
Gli abbiamo chiesto di esprimere meglio il concetto.
«Studiando le dinamiche dei problemi – ci ha risposto, – si può lavorare sulla filiera per prevenirli a monte.
«Anche altrove», – ha aggiunto, dimostrando di essere un uomo di Stato.
Anche il sindaco Andreatta ha dato il benvenuto al prefetto, presentando le caratteristiche principali della città capoluogo e ha assicurato la più fattiva collaborazione, com'è sempre stato, tra le due Istituzioni.
 
Un aspetto che non abbiamo avuto modo di approfondire con prefetto Gioffrè è l’appartenenza del Trentino all’Euregio.
L’istituzione del Gect è riconosciuta dall’Europa che incentiva quelli che noi chiamiamo «rapporti di buon vicinato» fra territori transfrontalieri.
L’Euregio è uno dei rari esempi dove questi progetti hanno trovato ragione di essere e il successo è dovuto alla buona volontà che Trentino, Alto Adige e Tirolo hanno saputo recuperare al termine di decenni di lotte scaturire dal miope trattato di Versailles.
Siamo certi tuttavia che sarà uno degli argomenti che il nuovo commissario del Governo imparerà a conoscere, proprio perché la questione dei controlli del Brennero può essere raddolcita solo dall’Euregio.
La giunta del Gect Euregio si riunirà il 25 maggio a Rovereto, dove saranno presentate le decisioni principali prese dai presidenti Rossi, Kompatscher e Platter.
Gioffrè potrebbe assistere quale uditore del Governo.

GdM


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