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Una rete contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro agricolo

I ministri Alfano, Poletti e Martina hanno firmato al Viminale un accordo per la promozione di iniziative e progetti


I ministri Martina, Alfano e Poletti.
 
Con la stagione per la raccolta dei prodotti agricoli appena all’inizio, è partito oggi un progetto che rafforzerà le attività di contrasto ai fenomeni del caporalato e dello sfruttamento del lavoro agricolo.
«Le norme c’erano già», ha osservato il ministro dell’Interno Angelino Alfano in conferenza stampa al Viminale, dopo aver siglato un protocollo d’intesa con i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina.
«Oggi – ha proseguito – si aggiunge lo spirito di squadra» per «stroncare il fenomeno del caporalato che toglie dignità al lavoro e mina le risorse delle regioni afflitte da questa piaga.»
«Abbiamo fatto un accordo che attribuisce compiti e responsabilità precise, con la regia delle prefetture», – ha spiegato Alfano.
Il ministero del Lavoro garantirà il confronto tra le parti e attiverà campagne di informazione e sensibilizzazione sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Il ministero delle Politiche agricole coordinerà le operazioni di controllo sul territorio, anche con il Corpo forestale dello Stato.

L’accordo, infatti, consentirà di realizzare una rete in cui saranno coinvolti tutti i soggetti interessati, tra cui: Ispettorato nazionale del lavoro, regioni Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, associazioni di categoria Coldiretti, Cia, Copagri, Confagricoltura, e Cna, Acli Terra, Alleanza delle Cooperative, Caritas, Libera e Croce Rossa Italiana.
Una cooperazione che rafforzerà gli interventi di contrasto su tutto il territorio, ma in particolare nelle province di: Bari, Caserta, Foggia, Lecce, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria.
Un protocollo «molto operativo», ha sostenuto il ministro Martina, che permetterà di «risolvere un nodo storico del Paese» e rappresenta «un salto di qualità al contrasto».
Il ministro Poletti ha sottolineato come questa «bella alleanza» permetta di agire in modo sistematico, rientrando in una logica che supera quella emergenziale pur rappresentando un’urgenza per il Paese.
Le attività previste dal protocollo saranno finanziate anche grazie al ministero dell'Interno, attraverso il Pon Legalità e il Fondo asilo migrazione e integrazione.

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